Sospeso il Bonus di 80 euro alle forze dell’ordine

“Sospeso il bonus di 80 euro per le lavoratrici e i lavoratori del comparto Sicurezza e Soccorso pubblico: riattivare immediatamente l’erogazione e aprire il tavolo per il rinnovo del contratto nazionale”.

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È quanto si legge in una lettera inviata dalla Cgil nazionale, dalla Fp-Cgil e dal Silp-Cgil al presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, e ai ministri competenti, Marianna Madia, Marco Minniti e Andrea Orlando. Al centro della questione, scrivono i sindacati, “la conferma da una comunicazione di NoiPa del 16 gennaio della sospensione del contributo straordinario in oggetto a far tempo dal gennaio 2017”.

Così, scrivono i sindacati, “le lavoratrici e i lavoratori si vedranno privati, già nella prossima busta paga, di una parte della retribuzione che aveva rappresentato e rappresenta l’impegno del Governo a riconoscere diffusamente e concretamente la condizione e il ruolo delle componenti del comparto Sicurezza e Soccorso pubblico“. Una sospensione, denunciano Cgil, Fp e Silp, “ingiustificatamente e improvvidamente legata al riordino delle carriere”. Insomma: i 500 milioni necessari dovrebbero essere sottratti agli 1,5 miliardi stanziati per il rinnovo dei contratti pubblici e la complessiva “riorganizzazione delle forze di polizia”.

Eppure l’8 novembre 2016 Alfano, parlando in Aula al Senato, aveva detto: “Con la legge di stabilità del 2017 ci sono diversi obiettivi che intendiamo conseguire: stabilizzazione degli 80 euro, riordino delle carriere, rinnovo dei contratti e assunzioni. E’ un poker d’assi che centreremo con certezza. Sono certo di fare un poker d’assi a favore delle Forze di Polizia”. Invece il poker ha già perso un pezzo e nel frattempo Alfano ha cambiato poltrona, passando alla Farnesina.

Per queste ragioni la Cgil chiede al Governo “di riattivare l’ingiustificata sospensione dell’erogazione del bonus di 80 euro e di convocare con urgenza i sindacati rappresentativi di Polizia di Stato, Polizia penitenziaria e Corpo nazionale dei vigili del fuoco prima dell’emanazione del previsto Dpcm e per l’apertura formale del tavolo per il rinnovo del contratto nazionale”.  TISCALI