Nella sua interrogazione, l’On. Borghezio osserva che “è attivo da tempo in seno alla UE un gruppo di studio presieduto da Mario Monti, incaricato di sviluppare nuovi sistemi di finanziamento dell´Unione, con ipotesi finalizzate alla creazione di entrate proprie. Questo anche in ragione della Brexit, con circa 6 miliardi di euro di contributo annuo che verranno a mancare” ed osserva che “tale gruppo avrebbe proposto una serie di nuove tasse sull´energia elettrica e sui carburanti. Simili proposte andrebbero evidentemente a gravare soprattutto sui cittadini consumatori e sulle imprese” e che “diversi Stati europei hanno concluso accordi fiscali di estremo favore con grandi multinazionali, sottraendo risorse preziose e legittime alla cosa pubblica”.
Ed infine domanda alla Commissione: “perchè, anziché incrementare la pressione fiscale, non pensa, ad esempio, alla riduzione significativa dei costi di funzionamento, alla cessazione degli ultra-sconti fiscali alle grandi multinazionali e a ripensare la concessione di fondi a pioggia destinati a paesi extra-UE (solo ultimamente ben 5 miliardi a 29 Stati africani con alto tasso di corruzione a livello mondiale)?”
Europarlamentare Mario Borghezio