UN GIOVEDÌ QUALUNQUE DA BRAVO EUROPEO
da Carlo Botta
Son fermo davanti all’edicola del supermercato, guardo le prime pagine dei giornali:
«Finalmente Padoan e Renzi vedono la ripresa»
«Siamo fuori dal tunnel, Draghi ed il suo QE faranno volare l’economia reale, anzi, già se ne vedono i benefici»
«Lo spread è basso»
«Sì abbiamo disoccupazione record ma… 96mila occupati nuovi grazie al Jobs Act»
E mi chiedo: nuovi occupati? Ma quanti sono invece nuovi disoccupati?
Poi guardo il marciapiede di fronte e mi accorgo che Giacomo, ex commerciante di scarpe del centro storico e lì, che si guarda intorno con aria furtiva finché con un balzo felino si avventa su un sacchetto di spazzatura appena gettato nel cassonetto, una busta che lasciava intravedere qualche maglia recuperabile e un po’ di frutta e verdura quasi commestibile… mi giro perché avrei imbarazzo ad incrociare il suo sguardo, preferisco quasi guardare le indecenti prime pagine dell’edicola affisse a mo’ di “specchio per le allodole”. Decido che quei giornali oggi non vale la pena leggerli, figuriamoci comprarli. Entro in macchina per tornare a casa. Accendo la radio ed ecco l’ennesimo “saggista” che tra un talk show televisivo e un altro ora è in diretta alla radio…ascolto cosa dice, qui solitamente parlano di economia, quindi c’è da fidarsi, azz, parlano di Russia e Ucraina;
“Putin, brutto e cattivo. Puniamolo, castighiamolo, dobbiamo negargli il made in Italy così impara. Maledetto Putin ti piacerebbe vestire italiano vero? Magari bere un bel Sassicaia, Brunello o Barbera, guidare una Maserati, condire il tuo shaslik con olio extravergine toscano, col cacchio che te lo diamo, Obama e Schultz hanno detto che non te le meriti queste eccellenze, lo dice l’Europa e noi italiani siamo felice di assecondare mamma Eu”
Effettivamente vedo che piuttosto che dare un dispiacere alla Eu preferiamo diventare tutti come Giacomo!! A proposito, aspetto che Giacomo si allontani col suo “bottino” per attraversare la strada ed avviarmi verso casa. Metto l’acqua sul fuoco per uno spaghettino prodotto rigorosamente in Romania al pomodoro purissimo del nordafrica, …accendo la mia TV made in Corea giusto in tempo per il Tg delle 13:30 e vedo barconi colmi di ragazzi e uomini molti di essi sembrano ben nutriti scuri di carnagione, con felpe firmate, smartphone e schede pronte da ricaricare per traffico telefonico, nemmeno un bambino, nemmeno una donna… no anzi sì, una donna c’è ed è anche incinta e…le TV, giornali, radio, sono tutti per lei, ma proprio tutti.
REGIA: 1
– Donna incinta seduta su barcone
2- Primo piano donna alla quale non si vede la pancia ma ci pensa il telecronista «Questa donna è una donna che scappa dalla guerra e…si… mi confermano dalla “regia” è incinta!!»
3- Donna incinta che viene soccorsa da inservienti sanitari, “volontari” delle cooperative onnipresenti… primo piano sugli occhi stanchi, tutti i “saggisti del tg” sperano almeno in una lacrima, meglio se un pianto della donna incinta appena sbarcata…
«…su cazzo piangi, piangi!! Ci serve per il Tg del prime-time»
4- In attesa del pianto della donna mandano in onda una clip di repertorio, il corpicino di una bambina che il mare libico (non italiano) ha restituito alle penne assetate della nostra buona informazione (da 43° posto, con Renzi è passata al 79° posto al mondo e ultima nella classifica informazione dei paesi Ocse).
TITOLO: «Donne incinte che sbarcano facendosi strada tra corpicini di bambini morti davanti alle nostre terre in fuga dalla guerra»
Intanto i ragazzi e gli uomini che misteriosamente hanno trovato lungo la strada del deserto una somma che equivale a 4 volte la spesa che un italiano dovrebbe sostenere per una vacanza alle Maldive, ecco che sbarcano, uno di loro ha un Daytona d’oro al polso, lo sfoggia per notificare che è lo scafista da proteggere, lo sfoggia soprattutto per farsi notare dalla nostra PresidentA della Camera, forse è terrorizzato all’idea d’esser scambiato per un italiano e trattato da tale. Non so se commuovermi o incazzarmi, infatti l’aglio s’è bruciato. Tocca rifare il soffritto!
Ore 14:00, metto il piatto in tavola giusto in tempo per il TG1 Economia
«Lo spread è basso, lo spread è basso».
Bene allora per festeggiare lo spread renziano sotto i 120p stappo quella bottiglia di Sangiovese Sicomoro. Il caffè lo prendo in terrazza.
Il mio sguardo si sofferma su di una fila di disperati vicino alla parrocchia, proprio davanti alla Caritas, mi accorgo che a differenza dei barconi qui ci sono molti italiani, anzi quasi tutti italiani accodati in ordine ed in silenzio, donne bambini, anziani e qualche papà che tiene la testa bassa, non so se per vergogna o per preservare quel briciolo di dignità umana, anche qui intervengono alcune Tv locali, si accalcano per riprendere la folla, ma inquadrano soltanto quel gruppetto di extracomunitari. Ma poi penso alla maggior parte di quella gente fatta da connazionali, una fila che nell’intero paese ammonta ad oltre 4 milioni di italiani che ogni giorno si ritrovano in code come questa, un’umiliazione che però ripaga l’orgoglio di far parte di quei 28 paesi che si sono affidati all’Euro e a certi organi sovranazionali. Mentre la TV trasmette una carrellata di dichiarazioni enfatizzanti di Renzi e compari, l’unica riflessione che mi viene da dedicare a quei disperati italiani in fila è… che sono dei veri imbecilli, invece di guardare i nostri TG si ostinano nel preferire a fare i poveri.
Carlo Botta – @BottaAdv
Articolo geniale e terribile di Carlo Botta!