Riceviamo da Claudia e pubblichiamo:
2017 Con l’augurio di un anno migliore, vorrei farvi partecipi di alcuni buoni propositi a cui vi chiedo di aderire.
Uso corretto della lingua italiana:
1) Basta con l’uso di parole come MIGRANTI. La parola migrante , con l’elisione di im o e , serve a creare la falsa illusione di qualcuno che gira, passa di qua e se ne va. Non è così, bisogna tornare al termine immigrati, che descrive correttamente il fenomeno, anche se invasori a mio avviso sarebbe più appropriato.
2) Basta con l’uso di parole come integrazione e tolleranza. Bisogna parlare di giustizia sociale, perchè attraverso la manipolazione delle coscienze e l’uso del senso di colpa, si sta perpretando una enorme ingiustizia sociale nei confronti degli italiani delle fascie più deboli e non.
3) La Boldrini, invece di preoccuparsi di coniare nuovi termini a desinenza femminile, dovrebbe promuovere un uso meno ipocrita della lingua italiana, che attraverso la negazione attribuisce una caratterisitca ad una persona evitando un legittimo termine considerato sgradito. I bidelli sono diventati “personale non docente” (io ricordo ancora con affetto l’adorabile Macchia del Minghetti!), i ciechi, persone non vedenti, come se le parole bidello e cieco fossero delle offese. Potrei continuare a lungo, ma finchè queste ipocrisie politically correct non influenzavano la sicurezza nazionale poco importava.
Ora è il momento di ritornare a dare alle cose il nome che spetta loro. Solo così potremo diradare la nebbia buonista che infarcisce e mistifica tutte le notizie e le coscienze.
Ecco, non chiamiamoli “buonisti” chiamiamo STUPIDI quelli che credono a ciò che dicono PD, Bergoglio etc. e chiamiamo LADRI e/o TRADITORI chi ci guadagna dal “buonismo” come il PD, le sue coop ed il VATICANO con la sue reti di “accoglienza” e chiediamo la GALERA per tutti quelli che hanno favorito l’INVASIONE dell’Italia. In quanto agli stupidi, che non c’hanno guadagnato ma “ci credevano” che sognavano un Mondo dove tutti sono buoni, purtroppo non c’è nulla da fare, niente cura la stupidità, lo stupido per definizione non riesce a capire la complessità del Mondo, non ha la capacità di prevedere le conseguenze delle proprie azioni, causando poi dei disastri. Gli antichi erano saggi e conoscevano il potenziale distruttivo degli stupidi, così insegnavano la saggezza fin dall’infanzia, con le favole, come “La serpe in seno” o “La rana e lo scorpione” purtroppo oggi sono molti gli stupidi che insegnano ai bambini delle colossali stupidaggini, seguendo dei programmi scolastici redatti da interi uffici di stupidi, su ordine di governi e ministri irrimediabilmente STUPIDI.