2 marzo 2014 di Emilio Grimaldi >>>
Matteo Renzi, l’homo novus della politica italiana non è riuscito a fare a meno di lui. Di lui e di tanti altri. In Calabria, l’homo che vorrebbe far dimenticare Berlusconi, non è riuscito a fare a meno di lui e di Tonino Gentile. Di Gentile, del cinghiale gentile. abbiamo già detto.
Al Presidente del Consiglio dei ministri ed al Ministro di Grazia e Giustizia.
– Per sapere –premesso: che in data 6 giugno 1990, il dottor Mollace, Sostituto presso la Procura di Reggio Calabria, Pubblico Ministero nel procedimento n. 977/90 RGIP, inoltrò al GIP, dottor Vincenzo Macri’, richiesta per l’applicazione della misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di Sera Mariangela (moglie di Minniti, ndr) + 10, imputati ciascuno per “avere in concorso tra loro, illecitamente detenuto, trasportato e ceduto a terzi quantitativi non modici di eroina“; che Sera Mariangela è moglie di Domenico Minniti, detto Marco, attuale Segretario Nazionale Organizzativo del PDS, già Segretario regionale e da sempre esponente di primo piano, anche del movimento giovanile, del PCI-PDS calabrese;
che su tale procedimento all’ombra della Quercia, nel Palazzo di Giustizia si sarebbero consumati favoritismi e protezioni per non intralciare il brillante cammino del giovane Marco Minniti, che non parrebbe (stando a quanto sotto riportato) del tutto estraneo al vizio della moglie e che, per assecondare tale vizio (o vizi?), non si sarebbe fatto scrupolo di intrattenere rapporti con personaggi “strani”, organici al mondo degli spacciatori ed al mondo della malavita locale; che ciò potrebbe trovare conferma dalla lettura dell'”informativa di reato circa le indagini di P.G. relative al traffico di sostanze stupefacenti in Pellaro e Reggio Calabria” redatta dal Nucleo Operativo dei Carabinieri di Reggio Calabria il 6 giugno 1990, n. 485 del 1976, di protocollo, pervenuta all’interrogante solo da qualche giorno; che in detta informativa, in ordine alle intercettazioni telefoniche su varie utenze di indagati, si riferisce, tra l’altro: “Diverse sono anche le conversazioni tra Silvana De Salvatore e Sera Mariangela entrambi tossicodipendenti, che spesso si danno appuntamenti telefonici per scambiarsi o prendere “roba” da loro conoscenti“. “Si evidenzia, inoltre, che il marito di Sera Mariangela, identificato per Minniti Domenico (…..) sarebbe al corrente che la moglie fa uso di sostanze stupefacenti e da almeno un paio di conversazioni telefoniche, si intuisce che lo stesso le somministra piccole dosi di eroina, che detiene presso la propria abitazione, custodite all’interno di libri, o addirittura dentro un sacchetto in pelle di colore grigio”; che, continua l’informativa: “Giova ricordare, inoltre, che in data 4 giugno 1990, alle ore 17 circa in località Pellaro di Reggio Calabria, veniva ucciso a colpi di arma da fuoco, tale Sottile Francesco classe 1938, padre di Sottile Carmelo, personaggio inserito nel traffico di stupefacenti dei cui sopra“; ritenuto: che sembra nonostante tutto che su Domenico Minniti detto Marco, attuale responsabile nazionale organizzativo del PDS, sia stato steso un velo protettivo mentre, in un contesto così grave che registra, anche, pur se collateralmente, un omicidio, sarebbe stato, per lo meno, doveroso chiedersi quel che la gente comune si chiede:
a) E’ mai possibile che un personaggio dello “spessore” di Marco Minniti abbia (o abbia avuto) contatti con la malavita locale, anche se solo al fine di procurare la droga per la moglie?;
b) Con chi aveva questi contatti?;
c) Chi glieli aveva procurati questi contatti?;
d) Che il procedimento a carico di Sera Mariangela si è concluso con il patteggiamento della pena di un anno e 600.000 lire di multa. Pena sospesa;
Che hanno patteggiato in sei imputati su undici incriminati, tutti al Tribunale e tutti in stato di libertà – :
Per quali valutazioni non sia stato adottato alcun provvedimento a carico di Domenico Minniti detto Marco;
Se risponda a verità che lo stesso Domenico (Marco) Minniti non sia stato nemmeno ascoltato quale persona informata dei fatti;
Se sulla richiesta di patteggiamento di Mariangela Sera in Minniti vi è stato, o meno, il parere favorevole del PM; come mai non abbiano “patteggiato” anche i rimanenti cinque imputati;
Nel caso in cui anche i predetti cinque imputati avessero chiesto il patteggiamento della pena, perchè non è stata accolta la loro richiesta e quale fosse stato il parere del PM;
Se non si ritenga opportuno avviare un’indagine ispettiva per verificare se all’ombra della “Quercia”, nel Palazzo di Giustizia di Reggio Calabria siano stati stesi veli di pietà e teli di protezione, consumati favoritismi, omissioni e reati penalmente perseguibili.
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