Londra vieta l’ingresso ai cristiani e lo concede agli islamisti

 

Consecration of the new St Thomas Cathedral

ST. THOMAS
Il Ministero degli Interni del Regno Unito ha vietato l’ingresso a tre arcivescovi cristiani di Siria e Iraq, invitati direttamente dal Principe Carlo per presenziare l’inaugurazione della cattedrale siro-ortodossa di Londra.
E così l’arcivescovo di Mosul (Nicodemo Sharaf), quello della valle di Ninive (Timothius Shamani) e quello di Homs e Hama in Siria (Selwanos Alnemeh), hanno dovuto rinunciare alla cerimonia a cui era invece presente lo stesso Principe di Galles, che, davanti a oltre 600 invitati della comunità religiosa, ha dichiarato che la consacrazione della cattedrale (intitolata a San Tommaso) è un segno “profondamente incoraggiante, in un momento in cui i membri della Chiesa ortodossa siriaca nella loro patria di Siria e Iraq stanno attraversando prove disperate e terribili sofferenze. Il riferimento è alle persecuzioni anti-cristiane in atto nelle zone sotto il controllo del Califfato.

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Carlo è un fervente cristiano eppure le sue raccomandazioni non sono bastate a scongiurare un atto miserevole da parte delle autorità britanniche.
Il rifiuto a concedere il visto a tre leader religiosi è, a dir poco sconvolgente anche per la motivazione: essendo i tre arcivescovi nullatenenti, e non essendo in grado di sostenere se stessi, secondo gli zelanti funzionari britannici, avrebbero potuto decidere di rimanere nel Regno Unito.
In altre parole la Gran Bretagna ha trattato tre esponenti di un cristianesimo perseguitato alla stregua di clandestini (che tra l’altro l’Europa accoglie a braccia aperte).

ISLAMISTI SI, CRISTIANI NO
Martin Parsons, responsabile del Barnabas Fund, un’agenzia umanitaria che aiuta i cristiani soggetti a persecuzione nel mondo, ha dichiarato: “le tre diocesi di cui essi sono a capo, sono tra quelle che stanno soffrendo maggiormente la persecuzione islamista”; lì “i cristiani sono giustiziati, schiavizzati o costretti ad accettare la dhimmitudine e pagare la jizya (…)”. 
L’arcivescovo di Mosul (uno dei tre leader a cui Londra ha vietato l’ingresso) “è stato l’ultimo cristiano lasciare Mosul nel luglio 2014, quando la città è caduta nelle mani dell’Isis. La sua cattedrale è ora una moschea.

Parsons ha poi concluso: “è incredibile che a questi cristiani perseguitati che arrivano dalla culla del cristianesimo venga detto che non c’è posto, quando il Regno Unito sta offrendo un benvenuto a islamisti che perseguitano i cristiani “.

Il riferimento è a due casi recenti avvenuti in Inghilterra: la recente direttiva di Londra di accogliere i membri della “Fratellanza Mussulmana” (organizzazione considerata terroristica in molti paesi perché predica la jihad, il martirio e la persecuzione dei non islamici) cacciati dall’Egitto; e l’autorizzazione a visitare le moschee britanniche concessa a due leader islamisti pakistani che predicano apertamente la caccia ai cristiani.

PERCHÈ?
Per i cristiani di oriente che oggi vivono l’orrore di persecuzioni violentissime, di un islamismo aggressivo e sanguinario, il rifiuto di Londra di accogliere i loro rappresentanti è un ulteriore colpo alla credibilità dell’Occidente.

Credibilità del resto già sufficientemente minata dalle politiche criminali con cui in questi anni, Usa e Gran Bretagna hanno tollerato l’espansione del Califfato, consolidato i loro interessi con le monarchie saudite (complici del terrorismo ed espressione delle più oscurantiste tirannie del mondo) ed aiutato i gruppi jihadisti anti-Assad (sotto il cui regime autoritario ma laico, le minoranze cristiane sono invece protette e rispettate).
Il vergognoso atto anti-cristiano di Londra avviene negli stessi giorni in cui Obama ha emanato il Decreto per armare ancora i ribelli siriani legati ad Al Qaeda.

Il capo della Chiesa siro-ortodossa nel Regno Unito, l’arcivescovo Atanasio Toma Dawod, ha chiesto legittimamente: “perché la Gran Bretagna tratta i cristiani in questo modo?”. Già, perché?

Giampaolo Rossi blog il giornale