Ricordate quando Matteo Renzi diceva che investire in MPS era un grande affare? E non lo ha solo detto: lo ha anche ribadito.
Oggi, all’indomani del referendum costituzionale, è più facile trovare un renziano che qualcuno pronto a mettere i propri soldi in MPS.
Parliamo in primis della BCE, che ha deciso di chiudere i rubinetti. MPS sprofonda e non si vede la luce in fondo al tunnel, se non forse con un salvataggio di Stato che ricadrà sul groppone di tutti noi (Renzi lo ha rimandato a dopo il referendum, preoccupato di perdere consensi, facendo incancrenire il malanno di MPS).
Ma la colpa di tutto questo di chi è? Decenni di cattiva gestione? Corruzione? Scelte politiche sbagliate?
Macché. Debora Serracchiani, presidente del Friuli Venezia Giulia e vicesegretario del Partito Democratico, non ha dubbi: la colpa è degli italiani che hanno votato No. La colpa è nostra. La colpa è della democrazia.
E’ una tesi ardita, così come ardite e ardenti sono state le repliche dei twittaroli sul social network dell’uccellino blu. Leggete tutto su www.newspedia.it/
Ps. Il tweet della Serracchiani ricorda una delle dieci strategie della manipolazione attraverso i mass media individuate da Noam Chomsky
Rafforzare l’auto-colpevolezza.
Far credere all’individuo che è soltanto lui il colpevole della sua disgrazia, per causa della sua insufficiente intelligenza, delle sue capacità o dei suoi sforzi. Così, invece di ribellarsi contro il sistema economico, l’individuo si auto svaluta e s’incolpa, cosa che crea a sua volta uno stato depressivo, uno dei cui effetti è l’inibizione della sua azione. E senza azione non c’è rivoluzione!