Torna libero Najmuddin Faraj Ahmad, meglio noto alle cronache come il Mullah Krekar. Dalla Procura norvegese è arrivato l’annuncio che l’Italia ha rinunciato all’estradizione di Krekar, oggetto di un’inchiesta dei Carabinieri del Ros e sospettato di essere a capo di una rete terroristica internazionale di matrice jihadista.
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A quanto si apprende però dal ministero della Giustizia, non c’è stata nessuna rinuncia all’estradizione. Il gip di Trento ha revocato l’ordinanza di custodia cautelare e dunque non c’è alcun titolo de eseguire.
Nei giorni scorsi, la Corte suprema norvegese aveva rigettato l’appello presentato da Krekar contro l’estradizione. L’uomo, riferiscono i media norvegesi, è già stato rilasciato dal carcere. “E’ una vittoria dello stato di diritto”, ha commentato all’emittente norvegese Nrk il suo avvocato, Brynjar Meling.
Nell’ambito dell’inchiesta del Ros lo scorso novembre erano state arrestate 17 persone tra Italia, Gran Bretagna e Norvegia, compreso lo stesso Krekar, in possesso di un permesso di soggiorno norvegese.
Krekar, oggi 60enne, è stato il fondatore di Ansar al Islam, un gruppo radicale sunnita che aveva per obiettivo la creazione di uno stato islamico nel Kurdistan iracheno. Ansar al Islam, dal quale successivamente Krekar sostiene di essersi distaccato, nel 2014 si sarebbe unito all’Is.
Tra i tanti procedimenti giudiziari a suo carico, Krekar in Norvegia è stato anche condannato per aver minacciato la premier Erna Solberg e per altre vicende legate al radicalismo islamico.