UE: 12 milioni di euro per stoccare la CO2 nel sottosuolo

 

Quasi 12,5 milioni di euro dalla Commissione Europea al progetto Enos (ENabling Onshore CO2 Storage in Europe), che vuole contribuire ad accelerare il confinamento della Co2 (ritenuta responsabile del fantomatico riscaldamento globale, ndr) nel sottosuolo per ridurre l’anidride carbonica in atmosfera.

stoccaggio.co2

Oltre alla sostituzione dei combustibili fossili con fonti rinnovabili a zero emissioni, l’immagazzinamento dell’anidride carbonica in formazioni geologiche profonde, sia a terra che in mare, è infatti una delle strategie cui punta l’Europa per raggiungere l’obiettivo di diminuire dell’80% le emissioni di gas a effetto serra entro il 2050, per contrastare il riscaldamento globale.

“Il progetto Enos si occupa dello stoccaggio in siti a terra e coinvolge 21 partner europei, coordinati dal francese Bureau de Recherches Geologiques et Minieres” spiega Flavio Poletto dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale OGS di Trieste, impegnato in prima linea su questo progetto. Altri partner italiani sono la Sapienza di Roma e la Società Tecnologie Avanzate Carbone Sotacarbo (Sardegna).

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“Lo stoccaggio in siti a terra, rispetto a quelli in mare – precisa Poletto – offre una maggiore flessibilità e permette di utilizzare infrastrutture che hanno costi ridotti, sia in termini di gestione sia di monitoraggio”. “Lavoreremo assieme sul campo – continua – in siti pilota, veri e propri laboratori con pozzi a scala reale, in Spagna, Italia, Inghilterra e altri paesi europei, per sviluppare procedure di sorveglianza del comportamento dello stoccaggio sotterraneo, e ottimizzare e definire le linee guida sulle operazioni di confinamento”.

Il fine del progetto, infatti, è contribuire a promuovere lo stoccaggio della CO2 a terra in tutto il continente, sperimentando tecnologie chiave per il confinamento geologico. (ANSA).