L’ONU pensa di inasprire le sanzioni contro la Corea del Nord

 

Il mese scorso l’assemblea generale dell’ONU ha approvato una risoluzione che pone la ripresa delle trattative sul disarmo nucleare interrotte circa 20 anni fa. La Corea del Nord, uno dei Paesi piu’ odiati e diffamati dai regimi occidentali, contrariamenti ai paesi della Nato, ha votato a favore del disarmo. Per tutta risposta, l’ONU minaccia nuove sanzioni che impoveriranno la popolazione e porteranno alla fame, come sempre accade ai Paesi che non si piegano alla dittatura mondialista a guida USA.

onu-assemblea

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite potrebbe inasprire domattina (nel pomeriggio di domani in Italia) le sanzioni contro la Corea del Nord, in seguito agli ultimi test nucleari e balistici di Pyongyang. In particolare, potrebbero essere colpite le vendite di carbone alla Cina, hanno riferito responsabili Usa e fonti diplomatiche.Una risoluzione, proposta dagli Stati uniti e negoziata in tre mesi con la Cina, dovrebbe essere sottoposta al voto,hanno precisato i diplomatici, che scommetteno sull’adozione. Punta a “imporre un limite stretto e vincolante alle esportazioni di carbone della Corea del Nord, che è la sua principale fonte di entrate dall’estero”, ha spiegato un responsabile americano.

Pyongyang potrebbe così essere privata di 700 milioni di dollari di entrate all’anno, pari al 62 per cento del totale. “Questo ridurrà in maniera spettacolare l’accesso del regime a valute forti utilizzate per finanziare i suoi programmi nucleare e balistico”, ha stimato il responsabile. “Non pretendiamo che questa risoluzione porti la Corea del Nord ad abbandonare il suo programma d’armamenti nucleari (…) ma a renderli molto più difficili”.

La Cina, sola alleata di Pyongyang ma da tempo in freddo con il riottoso vicino, è sostanzialmente l’unico cliente per il carbone nordcoreano. Il testo, ottenuto dall’agenzia di stampa France Presse, comprende una decina di pagine e cinque allegati. In esso il Consiglio di sicurezza condanna “nella maniera più ferma possibile il test nucleare” del 9 settembre, il quinto e più potente mai realizzato da Pyongyang. Il testo rafforza e precisa le disposizioni già contenute in una risoluzione adottata a marzo, che impone le ispezioni ai cargo diretti in Nordcorea. (con Fonte Afp)