Equitalia avrà pur cambiato nome, ma i metodi per riscuotere quanto dovuto dai contribuenti morosi non sembrano aver subito alcun tipo di modifica, anzi, per alcuni versi parrebbero persino peggiorati.
A Napoli un cittadino si è visto recapitare una insolita lettera attraverso la quale Equitalia non usa giri di parole e, pur di recuperare dei crediti, costringe il soggetto ad aprire le proprie cassette di sicurezza per verificarne il contenuto. Il contribuente, stando a quanto riferito dall’avvocato Angelo Pisani, che denuncia una totale violazione della privacy del proprio assistito, dovrà presentarsi in banca nel giorno e nell’orario indicato per l’apertura delle sue cassette di sicurezza ora pignorate.
Il legale riferisce poi di una frase a dir poco inquietante
Nel caso in cui nessuno si presentasse all’appuntamento, la cassetta verrebbe forzata ugualmente dagli addetti di Equitalia. “Tra poco metteranno anche le mani in tasca o nel materasso in quanto non sanno più dove rastrellare soldi. Negli anni questa società si è mostrata quasi peggio della Gestapo. Altro che rottamazione, per cartelle prescritte ora Equitalia cerca e pignora anche le cassette di sicurezza in banca ledendo ogni diritto di privacy e difesa del contribuente”. Insomma, la società di riscossione potrà anche aver cambiato nome, ma dimostra ancora oggi di adottare metodi inflessibili e al limite della legalità.
redazione TISCALI