“L’Economist ha parlato giustamente di due anni persi dal governo Renzi. Ci permettiamo di fare una piccola correzione: i giorni persi dal premier mai eletto sono 1000, ormai quasi tre anni.
Il presidente del Consiglio ha fondato tutta l’azione dell’esecutivo su due schiforme che hanno diviso e dilaniato il Paese, non occupandosi minimamente dei provvedimenti ‘economici’ che avrebbero dovuto far ripartire l’Italia. La schiforma della Costituzione ha violentato il Parlamento e sarà respinta con un bel No dai cittadini al referendum del 4 dicembre; la schiforma elettorale è stata imposta con tre fiducie alle Camere e poi rinnegata dallo stesso Renzi per gli equilibri interni al suo Pd.
Il resto? Zero totale.
Gli 80 euro dovevano rilanciare i consumi delle famiglie, l’Istat ieri ci ha confermato che il commercio è fermo e in decrescita. Il Jobs Act doveva rilanciare l’occupazione, si è rivelata solo una droga costata quasi 20 miliardi e che non ha prodotto nulla. La buona scuola è stata una tragedia per addetti ai lavori e per le famiglie degli studenti. La riforma della giustizia impantanata è bloccata dai veti presenti nella maggioranza. Il codice degli appalti ha bloccato l’intero settore poiché impraticabile. La riforma che Renzi annunció come priorità dopo aver avuto l’incarico di governo, quella della PA, di fatto bocciata dalla Corte Costituzionale. Figuraccia della Madia, fallimento di questo premier e dell’intero governo. Con una legge di bilancio e con un decreto fiscale fatti di marchette, condoni e deficit, abbiamo completato il tragico quadro.
Se a questo si aggiungono gli attacchi forsennati alla Consulta di Renzi e del suo braccio armato De Luca abbiamo davanti la follia di questa esperienza di governo.
Cosa altro resta di questi mille giorni? L’arroganza di Renzi, la sua annuncite, le sue slide colorate, i coriandoli, le promesse, le Leopolde ovattate. Un premier mai eletto violentatore del Parlamento, delle istituzioni e produttore di caos e di conflitti.
Di concretezza neanche l’ombra. L’Economist minimizza quasi il nulla cosmico di questi 1000 giorni. Fortunatamente ne mancano solo 7 al referendum costituzionale. Il 4 dicembre l’Italia dirà No alla schiforma Boschi, No a Renzi, sarà una nuova festa della liberazione per il nostro Paese”.
Così scrive Renato Brunetta, capogruppo alla Camera per Forza Italia
No, Brunetta si confonde: Berlusconi non fece niente e tirò a campare in perfetto stile democristiano. Renzi invece ha fatto dei seri danni, ha svenduto l’Italia agli stranieri ed ha importato centinaia di migliaia di immigrati che hanno dimezzato gli stipendi degl’italiani ed aumentato esponenzialmente la criminalità, inoltre se mai voteremo un governo che voglia espellere tutti questi “ospiti” Renzi-PD+centrisociali+caritas/vaticano, scatenereranno una vera e propria guerra civile che è la ragione vera per cui Renzi importa calndestini a go go, vogliono sprofondare l’Italia nel caos altro che “nulla cosmico”