Le primavere arabe esplose nel 2011 nell’area mediorientale (sostenute e finanziate dagli Usa e dai loro complici, come ormai sanno anche le pietre) sono costate alla regione “614 miliardi di dollari di mancata crescita”. Lo ha stimato l’Escwa, la Commissione economica delle Nazioni Unite per l’Asia, precisando che tale cifra equivale al “6% del Pil della regione tra il 2011 ed il 2015”. Lo scrive la Bbc online.
Le rivolte hanno portato al rovesciamento dei leader in 4 Paesi e alla guerra in Libia, Siria e Yemen. L’Escwa ha utilizzato delle proiezioni di crescita prima che iniziassero le rivolte e ha incluso nel rapporto anche i Paesi non interessati direttamente dai conflitti politici, ma coinvolti dagli effetti scaturiti da questi, come la crisi dei rifugiati e le ricadute sul turismo.
In Siria le perdite del Pil e di capitali sono state pari a 259 miliardi di dollari dal 2011. Nei Paesi che hanno vissuto delle transizioni politiche i nuovi governi non hanno realizzato le necessarie riforme economiche volute dalla finanza mondialista per affrontare “i problemi che hanno portato ai disordini”, conclude l’Escwa. (con fonte ansamed)
http://www.ansamed.info/ansamed/it/notizie/stati/yemen/2016/11/11/mo-onu-primavere-arabe-sono-costate-614-miliardi-dollari_9224ce9e-d17b-4a9e-8a02-275cad92029d.html