“Appena venti giorni fa ho parlato con il sindaco e gli amministratori – commenta Di Martino, storico militante del PCI prima e del PD poi – paventando l’ipotesi della chiusura. Nessuno mi ha ascoltato. Bisogna mettere insieme gli sforzi per riaprire quanto prima la sezione – conclude – Se ciò non avverrà, non sarà un buon momento per nessuno”.
E pensare che un tempo era Castellammare a fare scuola politica. Altri tempi, si dice ora. “È venuto il momento di denunciare l’uso politico che alcuni stanno facendo del partito – afferma lo storico militante – Basta alle speculazioni. Mi recherò a breve dai carabinieri per denunciare l’appropriazione indebita di atti riservati e beni di una comunità politica. E’ giunto il tempo della chiarezza”.
Affitti e bollette non pagate
Dopo avere lanciato l’allarme sulla questione degli affitti e le bollette Enel non pagate, il gruppo legato all’ex assessore Nicola Corrado invita al dialogo. “Abbiamo lanciato diversi allarmi nelle scorse settimane – ha detto al Mattino – ma evidentemente non siamo stati ascoltati. Fa tristezza assistere ad una situazione del genere, speriamo che il tutto possa risolversi nei prossimi giorni”.
Il tutto accade a poche settimane dal congresso cittadino, previsto a novembre. Al momento il Pd non ha una sede per svolgere l’assemblea congressuale. “È venuto il momento di denunciare l’uso politico che alcuni stanno facendo del partito – ha affermato – Basta alle speculazioni. Mi recherò a breve dai carabinieri per denunciare l’appropriazione indebita di atti riservati e beni di una comunità politica. E’ giunto il tempo della chiarezza”. Nel PCI di Berlinguer non era così (anche grazie alle risorse provenienti dall’Urss): il segno dei tempi, evidentemente.
redazione tiscali