L’Italia ha stanziato 3,9 milioni di euro per attività di emergenza volte al rafforzamento dei servizi di base a favore dei rifugiati sud-sudanesi e delle categorie più vulnerabili delle popolazioni ospitanti in Sud Sudan e nei Paesi limitrofi (Uganda ed Etiopia). La carenza di cibo e di assistenza, oltre che le precarie condizioni igienico-sanitarie determinano, infatti, un reale rischio di carestie, epidemie e di tensioni tra profughi e popolazioni locali.
Inoltre, lo stato di emergenza è tale che anche le organizzazioni umanitarie hanno difficoltà a garantire protezione e immediata assistenza alle centinaia di migliaia di persone in stato di bisogno, di cui la maggior parte donne e bambini. Le attività saranno realizzate dalle numerose organizzazioni della società civile italiane presenti nelle aree interessate.