Cari amici oggi voglio dedicare un post su questioni a me più familiari. La manipolazione e gli errori dei politici che si ostinano a protagonismi autodistruttivi.
di Carlo Botta
Come già annunciai nel 2013, l’Italia (ma anche la UE) avrebbe visto una fase in cui, superata la soglia del 15% di cittadini consapevoli, in cui si sarebbe innescata una escalation di pareri e forze contrarie a questa finta Europa. In effetti la popolazione avrebbe quantomeno intuito il “furto di identità” da parte di famelici impostori rispetto a ciò che è veramente l’Europa. Infatti se ci pensate bene chi è nato in Italia, Spagna, Grecia, Francia è più europeo di qualsiasi “U€”; per quale stramaledetto motivo dovrebbe diventare europeista? Lo capirei se tale sentimento di appartenenza venisse promosso verso un islamico, un americano o verso un asiatico, ma che cavolo c’entriamo noi europei?
In realtà i fautori dell’ “Europeismo” sono proprio coloro che rappresentano l’antitesi dell’Europa. Essi non sono altro che dei “camerieri” al servizio di gruppi pressione che “risiedono” in un condominio a Bruxelles. “Essi” non sono l’Europa! L’Europa siamo noi, sono i popoli delle nazioni di questo antico continente (antico e non “vecchio continente”), le nostre arti, il multiculturalismo millenario, i nostri monumenti, tradizioni e le nostre storie: patrimonio unico al mondo. Questa è l’Europa. Ora se vi chiedessi quando leggete o sentite «Ce lo chiede l’Europa», vi verrebbe per caso in mente la raffigurazione di fratelli greci o francesi che vi chiedono dei sacrifici? Oppure, vi è mai balenata nella fantasia la raffigurazione della Gioconda o del Colosseo che vi stanno chiedendo qualcosa a favore di tali patrimoni? No!
Ammettiamolo, fino a qualche tempo fa non vi si raffigurava proprio nulla; l’idea era legata ad un’entità astratta. Ad una specie di sogno (fogno direbbe il Prof. Bagnai), una sorta di valle dell’Eden inventata. Infatti le “regole” ve le hanno sempre chieste (a dire il vero: imposte) alcune entità a voi sconosciute, mai elette e mai lodate, entità che nutrono un unico intento: distruggere l’Europa!
Il condominio di Bruxelles ha chiari obiettivi di distruggere soprattutto quei valori di cui sopra, quelle radici che limitano quella fluttuazione culturale che serve al dominatore / manipolatore. Essi si prodigano ad azzerare tutte quelle tutele, non solo democratiche, che ostacolano i target di sottomissione dei singoli popoli agli interessi esterni. Il tutto non è altro che un piano condito da famelici appetiti e sfrontate depredazioni deciso sempre in quel stramaledetto condominio dove a capo di tutto ci sono i cosiddetti “gruppi di pressione” che usano come arma la Commissione Europea: una banda di 33mila burocrati senza scrupoli, direi disumani!
Ecco chi vi chiede le cose, non c’entra nulla l’Europa. L’Europa (noi) svolge soltanto il ruolo del pollo da spennare e l’Italia è il tacchino sacrificale più ghiotto e farcito.
I politici, come dicevo all’inizio del post, continuano a pesarsi tra loro; continuano a sfoggiare percentuali di consenso come i palmarés delle squadre di calcio. E’ questo l’errore più grave, essi si ostinano a perseguire il target del consenso elettorale ai fini partitocratici e di gestione del potere, tralasciando invece la vera mission della politica: agire nel bene della collettività.
L’unica forza oggi in grado di sconfiggere questo gigantesco gruppo di pressione (politici collusi, finanza, mass media, magistratura, intellettuali comprati…) è una forza che attualmente non esiste. Serve una forza che intercetti trasversalmente la maggioranza degli italiani, lasciando fuori la sterile scemenza della destra e sinistra, degli onesti o spendaccioni, e via dicendo. Serve una forza di “responsabilità eroica” che si proponga con un mandato a scadenza. Una realtà rivoluzionaria che, volta liberata l’Italia, si faccia da parte. Insomma bisogna che i politici si svestano dalla casacca del club e indossino quella della nazionale italiana e sospendano gli obiettivi partitocratici per perseverare quelli della nazione. Pertanto i vari Salvini, Meloni, e altri, di ogni provenienza d’idee e culture politiche, dovrebbero rinunciare al protagonismo di club e mettersi di “lato” aiutando una leadership condivisa che sia priva di storia partitocratica e soprattutto non abbia un passato da “amministratore di potere” in modo da esser immacolata verso eventuali critiche su un operato più o meno condivisibile. In poche parole serve un esercito di “verginelle” che indossino non un semplice velo bianco ma il nostro Tricolore.
Quando quel giorno arriverà vorrò essere in prima fila nel vedere la sfilata di ammanettati che vengono portati in qualche aula bunker per essere giudicati per reati peggiori di quelli commessi dal nazismo. Camionette di Carabinieri che li vanno a prelevare dai loro sontuosi salotti, dai palazzi governativi, dalla sede della Banca d’Italia e così via, facendo una tappa anche in Senato a prelevare un paio di “vili venerabili a vita”, le pedine della Trilateral.
Voglio vedere il condominio di Bruxelles brulicare di colletti bianchi smarriti che abbandonano in fretta e furia con le loro scatoline contenenti gli effetti personali i vari uffici tenuti fino ad allora chiusi al pubblico; voglio vedere per la prima volta la loro faccia, vedere come sono fatti e chi sono. E questa volta sì che sarà legittimo il grido all’unisono “lo vuole l’Europa”!! Quella vera.
Articolo entusiasmante!