S’avanza una nuova Italia e il nostro dovere è cercare di comprenderla, senza filtrarla coi nostri schemi vetusti e datati. Per esempio: lei si chiama Filomena Mastromarino ed è di Gioia del Colle, in Puglia. Ha fatto le scuole dell’obbligo, poi il liceo scientifico (mica una scuoletta) e l’Università alla facoltà di Scienze biosanitarie: insomma, una brava ragazza che poi ha corroborato il suo impegno civile da delegata all’assemblea nazionale del Partito Democratico. Una donna protagonista del suo tempo che, in un’intervista a un giornale locale, disse che apprezzava la politica di Renzi in quanto «fatta di gente nuova, non abituata ai vecchi sistemi»; aggiunse di aver portato la propria «inesperienza» all’interno del Pd e collateralmente ha simpatizzato per l’ex piddino Mario Adinolfi col suo “Popolo della famiglia – no gender nelle scuole”.
Ciò posto, la prosecuzione fisiologica del suo percorso è stata questa: si è data al porno. Ha superato una selezione a cura di Rocco Siffredi e, in tre video, si è rivolta alle nuove generazioni: «Mi piace sentirmi troia, ho sempre desiderato di esprimere il mio lato erotico, vorrei che le ragazze mi prendessero a esempio».
E sia: chi siamo noi per giudicare? Solo, ecco, lasciateci la nostra senile facoltà di rivolgere la cara, vecchia, banalissima domanda: che sarebbe successo, che cosa avrebbero scritto se, anziché renziana, fosse stata iscritta a Forza Italia?
di Filippo Facci – – liberoquotidiano.it