La UE preoccupata per la corruzione… in Mozambico

 

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Il dilagare della corruzione in Mozambico preoccupa l’Unione europea. Lo ha riferito il rappresentante dell’Ue nel paese africano, il tedesco Sven Von Burgsdorff (nella foto sopra con la Mogherini), chiedendo alla Procura generale dello stato di assumere un ruolo più attivo nella lotta contro questa pratica.

“Nel contesto di crisi finanziaria in cui si trova il paese è necessario fermare il riciclaggio di denaro. Le autorità hanno la responsabilità di dimostrare ai cittadini mozambicano e alla comunità internazionale di poter attuare azioni correttive per assicurare la trasparenza e la legalità”, ha dichiarato il funzionario. Von Burgsdorf spera inoltre che le “Giornate giuridiche del Ministero pubblico”, organizzate dalla Procura e che si concluderanno domani a Maputo, produrranno raccomandazioni utili per ridurre la corruzione, punire i criminali e recuperare risorse pubbliche. Nell’indice di corruzione pubblicato all’inizio di quest’anno dall’organizzazione Transparency International, il Mozambico ha mantenuto gli stessi 31 punti del 2015 ma è salito dalla 119ma alla 112ma posizione. AGENZIA NOVA

L’indice di Transparency, occorre precisare, si basa sulla percezione, non su un registro di casi certificati. Ciò significa che il racconto della corruzione fatto con enfasi in alcuni Paesi, meno in altri, possa pesare sul valore registrato. In altre parole, la classifica non necessariamente restituisce il valore reale di casi di corruzione certificati.

(In questo modo l’indice non è più capace di misurare una percezione, ma la crea: la percezione della corruzione aumenta a causa dei risultati dell’indice sulla corruzione percepita.  il foglio )

Transparency International, la Madre di tutte le Mani Pulite (MOVISOL)
i fondamenti teologico-morali di TI derivano da una serie di incontri inter-religiosi promossi a cominciare dal 1984 dal principe Filippo duca di Edimburgo, consorte della regina Elisabetta d’Inghilterra. Filippo, fondatore dell’ecologismo antiscientifico col WWF (Fondo Mondiale della Natura), iniziò “consultazioni inter-religiose” con il principe Al Hassan Bin Talal della Giordania. Secondo il Source Book, “Seguaci delle tre religioni monoteistiche — Cristianesimo, Islam e Giudaismo — hanno partecipato, sotto gli auspici della St. George House, Windsor, e della Al Albait Foundation e il Forum per il Pensiero Arabo ad Amman. Più recentemente, sir Evelyn de Rothschild si è unito alle Loro Altezze Reali come patrono in questo sforzo. Recenti consultazioni hanno discusso un codice inter-religioso di etica per International Business, formulato alla luce delle tradizioni religiose”.

Indicativamente, il “codice” è molto deciso contro gli abusi delle industrie e degli imprenditori industriali, cioè coloro che costruiscono l’economia reale, mentre chiede “garanzie” precise per i “providers of Finance”, fino a prefigurare una sorta di regolare interferenza, in cui i direttori del “business” sono tenuti a riportare i loro risultati ai “finanziatori”. Quando viene stilato questo “codice” siamo nel 1984. Ronald Reagan ha appena annunciato la politica di “Scudo Spaziale” di Lyndon LaRouche, che tornava a proporre lo sviluppo tenologico che era stato bloccato con l’assassinio di Kennedy . Così, detta la logica di TI, per sradicare la “corruzione” è necessario sradicare la sovranità nazionale del paese prescelto, sostituendo il governo legittimo con un potere esterno, “indipendente”