Bombe Usa: Rahami odiava America e gay. Era noto all’Fbi

 

Ahmad-RahamiNEW YORK, 20 SET – Ahmad Rahami, l’uomo arrestato per le bombe in New Jersey e a New York, odiava l’America e i gay. Lo afferma, in un’intervista a FoxNews, Maria, la madre della figlia di Rahami. Maria, di cui FoxNews non diffonde il cognome, ha incontrato Rahami al liceo.

”Parlava spesso della cultura occidentale e di come, nel suo paese, era diverso. Di come non c’erano omosessuali in Afghanistan”. Rahami, riferisce Maria, e’ rientrato da uno dei viaggi in Afghanistan, durante il quale gli e’ stato fatto il ”lavaggio del cervello”, con una moglie e un altro figlio. (ANSA)

Rahami è stato arrestato nel 2014  con l’accusa di aver pugnalato un parente a una gamba in un incidente domestico, secondo gli atti giudiziari citati dal New York Times. Ha trascorso più di tre mesi in prigione per le accuse, secondo un funzionario di polizia citato dal Times.
Così ancora una volta, l’FBI ha mentito. Noi non sappiamo perché. Chi lo sa?

Ma c’è di peggio ancora, come riporta il NYPost, il padre del sospetto terrorista ha detto “ha chiamato l’FBI 2 anni fa!”

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Due anni fa il padre di Ahmad Khan Rahami, il 28enne arrestato quale presunto responsabile delle bombe a New York e nel New Jersey, aveva denunciato il figlio alla polizia affermando che era un terrorista. La denuncia portò all’apertura di un fascicolo da parte dell’Fbi. Lo scrive il New York Times citando fonti delle forze dell’ordine.

Il quotidiano newyorchese riferisce anche che Rahami, arrestato dopo uno scontro a fuoco con la polizia, aveva con sé un taccuino contenente frasi inneggianti al jihadismo. In una sezione del taccuino, perforata da un proiettile e coperta di sangue, Rahami aveva scritto frasi riguardanti “l’uccione dei kuffar”, o infedeli.

Il padre di Rahami dichiarò alla polizia del New Jersey che il figlio era un terrorista nel 2014, quando Rahami venne arrestato dopo una lite in famiglia e accusato di avere accoltellato il fratello. L’informazione venne inoltrata alla Joint Terrorism Task Force guidata dall’ufficio dell’Fbi di Newark.

I funzionari aprirono una semplice procedura di “accertamento”, il grado più basso tra i vari livelli di indagine, e interrogarono il padre di Rahami, che però ritrattò la dichiarazione fatta alla polizia. Un funzionario, interpellato sulla questione, spiegò che il padre aveva lanciato l’accusa perché arrabbiato con il figlio. Non è invece chiaro se lo stesso Ahmad Rahami venne interrogato dagli agenti federali. ADNKRONOS