Passaggio su demografia e immigrazione del report della Commissione Libertà civili intitolato “The situation of fundamental rights in the European Union in 2015”
BRUXELLES, 7 SET – “Mentre nel Nord Europa dominano i ‘Maometto’ tra i nuovi nati, l’Unione Europea, nel suo ultimo report, definisce ‘le migrazioni un ‘elemento fondamentale in termini demografici’. Socialdemocratici e Ppe, che a Bruxelles governano insieme, hanno avviato il loro progetto, suicida, di sostituzione dei popoli europei. Questa è un’invasione programmata e volutamente incontrollata. L’Europa, di questo passo, è destinata a diventare una colonia araba”.
Così l’europarlamentare e vicesegretario federale della Lega Nord Lorenzo Fontana che da Bruxelles annuncia una “raffica di emendamenti” al report annuale – all’esame della commissione Libe (che si occupa, di fatto, di immigrazione e libertà civili) – sulla “situazione dei diritti fondamentali nell’Unione Europea nel 2015”. Il documento approderà prossimamente a Strasburgo, per il voto in seduta plenaria. “Più che una relazione annuale – contesta Fontana – assomiglia di più a un atto testamentario sull’estinzione del Vecchio Continente. Siamo pronti a una battaglia politica senza sconti, condanniamo con fermezza le politiche che hanno minato nel profondo la dignità umana di molti cittadini europei”.
“Nel testo – precisa Fontana – si dice chiaramente che è volontà della commissione compensare il calo demografico importando immigrati”. “Quando si parla di diritti civili l’Europa cita solo immigrati e zingari (definiti ‘discriminati’, vittime di ‘segregazione’ e di ‘sentimenti di antiziganismo’), e ci si dimentica totalmente dei senza lavoro, degli imprenditori suicidi a causa della crisi, dei nostri popoli, ormai minoranze in casa nostra. La parola ‘terrorismo islamico’ – e la memoria delle vittime – rimangono, ancora una volta, le grandi assenti dai documenti ufficiali Ue e dal dibattito politico della maggioranza di larghi inciuci europei S&D-Ppe. Sono fatti sconcertanti che testimoniano ancora una volta come il principale nemico dell’Europa sia oggi l’Europa stessa”.