Rimini, Zoccarato (LN): 33mila euro di soldi pubblici per il campo rom?

 

Rimini, soldi ai rom. Zoccarato (LN): «Fondi pubblici? Per i rom sì, per la
questura no. Campo inagibile e pericoloso che deve essere adeguato con urgenza e
i soldi ce li mettono i riminesi»

Ad alzare le barricate contro i 33mila euro “riservati” al campo nomade di via
Islanda è il Carroccio riminese che contesta modalità, cifre e destinatari.
«Fa rabbia, per usare un eufemismo, la notizia secondo cui il Comune di Rimini
si è impegnato ad erogare più di 33mila euro per la messa in sicurezza del campo
rom di via Islanda – attacca il consigliere leghista Matteo Zoccarato che poi
spiega – quello stesso campo che Palazzo Garampi ha intenzione di spacchettare
in tre microaree creando zone ah hoc per le popolazioni sinti. Fa ancora più
rabbia il fatto che, per la messa in sicurezza del campo di via Islanda,
avrebbero dovuto pensarci per tempo le 11 famiglie rom che occupano da anni
quest’area e che invece hanno preferito fare orecchie da mercante e ignorare le
disposizioni dell’ausl riminese facendo fare ad altri ciò che invece spetterebbe
a loro. Non si tratta di razzismo, ma di responsabilità, rispetto delle regole e
civile convivenza che purtroppo con questa gente non è possibile».

«Oltretutto – aggiunge Zoccarato – parliamo di un campo che, secondo quanto già
dichiarato dal Comune di Rimini, verrà “spacchettato” i tre microaree per la cui
realizzazione verranno stanziati complessivamente circa 200mila euro. Facendo
quindi una mano di conti, ai 33mila euro impegnati per l’adeguamento urgente del
campo di Via Islanda se ne aggiungono altri 200mila per distribuire questa gente
in tre microaree appositamente riservate alle loro esigenze».
«Gnassi e la sua Giunta non hanno avuto dubbi – conclude il consigliere leghista
– l’urgenza sono i campi rom, poi c’è tutto il resto, riminesi inclusi».

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Il Ministero dell’Interno: “non abbiamo i soldi per sistemare la  Questura di Rimini”

“Non abbiamo i soldi per risistemare la nuova Questura di Rimini e mancano i fondi per adeguare altre sedi da destinare alla polizia di Stato”. Questa, in poche parole, è la risposta del Vice Ministro dell’Interno, Filippo Bubbico, all’interrogazione parlamentare presentata dall’onorevole Massimo Palmizio di Forza Italia. Presentata nel marzo 2015, la richiesta dell’esponente del Popolo delle Libertà era incentrata sulla struttura di via Bassi per capire se, e quando, sarebbe stato possibile dare una sede adeguata agli agenti riminesi. Nella sua risposta scritta, il Vice Ministro fa capire che mancano i soldi sia per rifar partire il progetto di via Bassi sia per intervenire su soluzioni alternative.

“Il Comune ha nuovamente proposto l’utilizzo del complesso già costruito – spiega Bubbico – ma la società che lo ha realizzato è in dissesto finanziario e l’Amministrazione dell’Interno non ha i fondi necessari per sistemare l’immobile”. Anche le soluzioni alternative presentate negli anni, l’immobile dell’Inps di via Carlo Alberto Dalla Chiesa e l’ex sede della Provincia in piazzale Bornaccini, rappresenterebbero un problema per la realizzazione della nuova Questura. “Nel primo caso – prosegue il Vice Ministro – gli spazi sono esigui e non permetterebbero di riunire tutti gli uffici della Polizia di Stato. Inoltre, la struttura necessita di interventi di manutenzione e adeguamento che l’Amministrazione dell’Interno non può sostenere. Nel caso di piazzale Bornaccini, stiamo valutando l’interesse dei proprietari dell’immobile a farsi carico delle spese necessarie ad adeguare la struttura alle esigenze della Questura”.

riminitoday.it

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