“L’estate sta finendo e un anno se ne va”. Non è vero, siate ottimisti: la stagione termina ufficialmente il 21 settembre giorno in cui, da un bel pezzo, avrete ormai finito le letture da ombrellone. Ecco, allora, tre proposte per addolcire il contro esodo e per preparasi al ritorno a casa: da Chieti a Trieste passando per Senigallia e Venezia, pubblicazioni tutte di giovani penne con l’ Adriatico in faccia…
Domenico Rosa e Roberto Carlo Deri in Avventure in Abruzzo (Tabula Fati, 2016) raccontano storie arcaiche e tradizioni ancestrali che, in alcune realtà dell’alto Sangro, resistono alla modernità ma non per ignoranza, quanto per affezione all’identità locale. Giovani consacrate alla taumaturgia, malocchi curati da anziane sagge, pomate contro la licantropia sono solo alcuni degli elementi narrati dagli autori, rituali che da secoli uniscono la cultura cristiana alla precedente, affascinante cultura pagana.
A un’ora e mezza di macchina dall’Abruzzo, le Marche anconetane offrono altre storie raccontate, stavolta, dagli scatti del fotografo Daniele Ferretti in Portrarts. Facendo della luce l’elemento cardine della sua opera, Ferretti propone un viaggio nelle passate edizioni del Carnevale Veneziano e della rassegna Estetica dell’Effimero, da quattro anni curata dai fratelli Marconi, artigiani e stilisti di Senigallia. Coadiuvato da Luisa Ferretti (poetessa che imprime su carta le emozioni dell’ occhio), l’autore inserisce nel foto-racconto anche lo Steampunk, genere di retro-fantascienza (La leggenda degli uomini straordinari, Sherlock Holmes) che proprio a Senigallia è celebrato con uno spazio riservato dalla rassegna.
Un’opera importante e, aggiungeremo, di tutt’altro argomento, è Sul ciglio della Foiba (ed. Il Borghese, 2016) dell’ esordiente Lorenzo Salimbeni, giovane autore che affronta il tema dell’Esodo giuliano-dalmata scavando in profondità e raggiungendo la falda della cultura adriatica, italiana e ancor prima veneziana. Il volume ha ricevuto un importante riconoscimento dallo storico e docente Giuseppe Parlato, che lo ha definito “libro didattico”, definizione piaciuta a Salimbeni perché “questo era proprio uno dei miei obiettivi. Mettendo ordine fra quanto ho scritto nel corso degli anni è emerso un percorso in cui si ricostruisce la maturazione dell’italianità nell’Adriatico orientale, in maniera tale da far capire quanto la tragedia delle Foibe e dell’Esodo abbia sconvolto i nostri connazionali autoctoni in Istria, Carnaro e Dalmazia”.
L’outsider, poi, ci sta sempre bene. Si tratta, in questo caso, della riedizione di un “classico” (1982) del politologo francese e padre della Nouvelle Droite Alain De Benoist, Democrazia il problema. Un testo fondamentale per ogni studioso e per ogni appassionato di studi sociali, magari meno indicato per chi vuol ricaricare le pile prima di tornare in ufficio.
di Marco Petrelli – – LIBERO
@marco_petrelli