Non giungono segnali positivi dalla produzione industriale italiana. Sono infatti due mesi che l’indice calcolato dall’Istat si mostra in calo, sia a livello congiunturale che a livello tendenziale. Di fatto, da inizio 2016, l’indice ha registrato performance altalenanti crescendo a gennaio e ad aprile, ma riportando contrazioni a febbraio e marzo e, appunto, a maggio e a giugno.
Calcolato per misurare “la variazione nel tempo del volume fisico della produzione dell’industria in senso stretto, escluso il settore delle costruzioni”, a giugno l’indice della produzione industriale è quindi diminuito di 0,4 punti rispetto a maggio (quando si è registrato un -0,6 punti) e di un punto rispetto allo stesso mese dello scorso anno (a maggio -0,6 punti).
La contrazione congiunturale è legata a tutti i raggruppamenti principali di industrie (esclusi i beni strumentali che riportano una variazione nulla): la produzione di beni di consumo è diminuita dell’1% /durevoli -3,1% e non durevoli -0,7%), quella di beni intermedi dell’1,1% mentre quella di energia dello 0,7%. Anche il confronto tendenziale mostra cali per quasi tutti i raggruppamenti, ad esclusione, in questo caso, dei beni intermedi, la cui produzione è stata interessata da un aumento di 0,8 punti. Per i beni di consumo emerge invece un calo del 2,1% (-2,8% per quelli durevoli e -2% per quelli non durevoli).
Dall’andamento congiunturale dei vari settori di attività economica emerge un forte calo per le attività estrattive, 0,9%; per la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici, -6,8%; per la fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche, -5%; e per la fabbricazione di mezzi di trasporto, -4,2%.
Rispetto a giugno 2015, le contrazioni più consistenti hanno interessato le attività estrattiva, -19,2%, la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati, -4,8%; la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici, -7%; e la Fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche, -4,3%.