La Polizia di Stato di Piacenza ha condotto un’operazione finalizzata a contrastare due bande di spacciatori nord-africani operanti nel centro di Piacenza e nelle zone di campagna limitrofe, dedite, in particolare, al commercio di sostanza stupefacente del tipo cocaina. Si tratta di ventuno indagati, dieci misure cautelari e numerosi arresti eseguiti oltre a centinaia le segnalazioni amministrative in corso d’invio in Prefettura, attuate nell’ambito di un’attività d’investigazione della Sezione Antidroga iniziata a novembre 2015 e terminata ad aprile 2016.
Il primo gruppo, particolarmente strutturato ed organizzato, aveva a capo un cittadino marocchino conosciuto con il soprannome “Melik” (“il re della coca”), attualmente latitante all’estero. La sua squadra era solita smerciare lo stupefacente in zone campestri che si estendono dai comuni di Mortizza (PC), a Campremoldo (PC), da Corno Giovine (LO) a Zanengo (CR).
Parallelamente al primo gruppo di spacciatori, è emerso un altro gruppo di persone attive nel commercio della coca proprio all’interno della città di Piacenza, nei pressi della stazione, dei giardini pubblici, all’esterno dei bar, degli internet point, dei centri commerciali che forniva persino un servizio a domicilio o attraverso la consegna itinerante in auto.I clienti erano di varia estrazione sociale e provenivano da diverse città è stato persino fermato un padre di famiglia che si recava a prelevare la coca con l’inconsapevole figlio minore accanto.
Più di 135 mila intercettazioni, oltre 30 utenze monitorate, circa 140 persone sentite a sommarie informazioni, varie telecamere nascoste e svariate attività di appostamento, hanno permesso di far emergere un mondo nascosto da quasi 10 anni che, a Piacenza e nelle sue zone limitrofe, ha visto l’ascesa di un nuovo “re” (“Melik”) e la nascita di un nutrito popolo di oltre 300 “schiavi” della “polvere bianca”, con un giro di affari ammontante a circa 5000 euro al giorno, provento di 50/60 occasioni di spaccio quotidiane che avvenivano quotidianamente dalle 11 del mattino fino a tarda sera. askanews
Questo Melik come entrato in Italia? che tipo di passaporto aveva? quale sarebbe il suo vero nome e cognome? ma quanto ci costa a noi cittadini onesti tutti i danni causati da questi Clandestini che delinquono? quanto ci costano per le spese delle Forze Dell’Ordine tra intercettazioni, telecamere, leggo che si tratta di ventuno indagati, dieci misure cautelari e numerosi arresti eseguiti oltre a centinaia le segnalazioni amministrative in corso d’invio in Prefettura, attuate nell’ambito di un’attività d’investigazione della Sezione Antidroga iniziata a novembre 2015 e terminata ad aprile 2016. ma i Politici si rendono conto di cosa sta accadendo?