L’attacco nella chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray ha reso opportuna, in Francia, una riflessione su come coinvolgere le varie comunità religiose nella lotta al terrorismo.
Il presidente François Hollande ha subito riunito all’Eliseo rappresentanti nazionali di diverse confessioni.
Insieme hanno chiesto protezione per i luoghi di culto e condannato la violenza.
“Si tratta di un fatto al di fuori dell’Islam” ha assicurato il Rettore della Grande Moschea di Parigi Dalil Boubaker a proposito dell’uccisione del parroco. “È un fatto che tutti noi musulmani di Francia deploriamo e rifiutiamo nel modo più ufficiale, presentando al Cardinale le nostre condiglianze.”
Dalil Boubakeur ha anche ipotizzato qualche “riforma” nelle istituzioni dell’Islam.
L’Arcivescovo di Parigi André Armand Vingt-Trois ha dichiarato: “Non possiamo lasciarci trascinare nel gioco politico dell’Isil che vuole aizzare i figli di una stessa famiglia gli uni contro gli altri.”
Le 700 sinagoghe e scuole ebraiche e quasi la metà delle 2.500 moschee presenti in Francia sono protette dalla polizia, ma sembra difficile poter sorvegliare tutte le 45.000 chiese cattoliche. EURONEWS
Tante reunioni, ma poi, niente non cambia. Ed intanto i profughi sono sempre de più.