L’assassino di Monaco non ha hackerato un account di Facebook di un’altra persona, ma ha usato un falso account, alimentato da foto e dati di altri account. Lo ha detto la Polizia criminale di Monaco aggiungendo che Ali era “un provetto giocatore di giochi di sparatorie online”, e che esiste una chat che “prova l’acquisto della pistola su darknet“. La darknet è molto frequentata da affiliati all’Isis
Ali, il 18enne di origini iraniane, preparava il suo gesto “da un anno”: lo ha riferito la polizia,aggiungendo che il giovane non ha scelto “specificamente” le sue vittime. Dietro la strage insiste la polizia, non vi è motivazione politica o spinta dall’estero. (Una bugia ripetuta 1000 volte non diventa verità)
Il “giovane” come si dice in politicamente corretto di un non europeo, non era iraniano ma siriano-turco e non ha quella faccia da bambino che fanno vedere le agenzie USA-Stampa, ma era un uomo grande e grosso, perchè ci fanno vedere le sue foto di quando aveva 12 anni?
Il suo profilo FacciaLibro è pieno di bandiere turche, il suo “clan” (un concetto “giovane” non europeo) è legato ad Erdogan, inoltre viveva in un quartiere turco, perchè (domanda retorica) spacciarlo per iraniano?
Inoltre non è vero che fosse in Germania da quando aveva due anni, visto che ha iniziato le scuole nel 2011 infine, la favola del darkweb va bene solo per i pesci (d’Aprile) dunque: di ciò che si legge sui media di regime e sulle agenzie stampa, ma anche le dichiarazioni della polizia, insomma: non si può più credere a nulla di ciò che dice lo Stato, perchè lo Stato è diventato il principale nemico del Popolo.