“Nessun individuo, nessuna istituzione è interamente immune dal pregiudizio razziale”: lo ha detto Barack Obama nella cerimonia per commemorare i cinque agenti uccisi da un cecchino a Dallas. “Il razzismo – ha osservato Obama – non è finito” con Martin Luther King o con leggi come il Civil rights act. “I pregiudizi – ha aggiunto – rimangono, tutti nella vita ci imbattiamo nell’essere bigotti a un certo punto delle nostre vite. Se siamo onesti, siamo in grado di sentire i pregiudizi dentro di noi”.
“Il dolore che sentiamo potrebbe non passare presto, ma la mia fede mi dice che i poliziotti non sono morti invano”. “Il nostro dolore può renderci un Paese migliore”, con “più giustizia e più pace”, ha aggiunto il capo della Casa Bianca.
“Non possiamo far orecchie da mercante e non tenere conto delle manifestazioni degli afroamericani, considerare quelle persone come paranoici e piantagrane, non possiamo metterle da parte come inquietudine politica o mettere l’etichetta del razzismo. Farlo significa negare la realtà”, ha sottolineato Obama. ansa