Roma – Hillary Clinton è stata “negligente” nell’utilizzo di e-mail e server privati, ma “una incriminazione nei suoi confronti non è ritenuta appropriata”, e nessun “procuratore ragionevole” porterebbe mai il suo caso di fronte ad un giudice. Nel giorno in cui Barack Obama concede il suo endorsement ufficiale alla candidata democratica per la corsa alla Casa Bianca e tre settimane prima della convention di Filadelfia che la incoronerà formalmente, l’Fbi disinnesca l’affare ‘mailgate’, ovvero l’uso privato della posta elettronica che la ex first Lady fece mentre era segretario di Stato.
Immediata la reazione del rivale Repubblicano alla presidenza, Donald Trump: “Il direttore dell’Fbi dice che la disonesta Hillary ha compromesso la sicurezza nazionale. Nessuna accusa. Wow! Sistema corrotto”, twitta ‘The Donald‘ pochi secondi dopo aver appreso la notizia.
L’annuncio dell”assoluzionè di Hillary Clinton arriva al termine di una lunga indagine condotta dall’Fbi sulle mail transitate sui server privati della candidata Democrati e durata quasi un anno. Secondo il direttore del Bureau, James Comey, la condotta della Clinton è stata “estremamente negligente” ma non abbastanza per aprire un processo penale nei suoi confronti: “Benchè ci siano evidenze di potenziali violazioni degli statuti che regolano l’uso di informazioni privilegiate, la nostra opinione è che nessun procuratore ragionevole aprirebbe un caso su questo”, ha detto Comey.
In una dichiarazione alla stampa senza domande da parte dei cronisti, Comey ha aggiunto che Clinton ha utilizzato diversi server privati per la sua corrispondenza e che all’interno di 110 messaggi erano contenute informazioni classificate. “E’ possibile che alcuni attori ostili” abbiano avuto accesso a quelle mail, ha continuato il numero uno dell’Fbi sottolineando che nessuno nei casi precedenti analizzati dalla squadra investigativa ha supportato la possibilità di accusa nei confronti della Clinton. C’è stato “un intenso dibattito pubblico su questa questione – ha concluso Comey – ma l’inchiesta è stata condotta in maniera competente, onesta e indipendente”.
L’attacco di Trump è netto. Oltre al tweet in cui parla di ‘sistema corrotto’, il candidato Repubblicano aggiunge in un altro ‘cinguettio’ che il generale Petraeus “ha avuto problemi per molto meno”, definendo il tutto “molto molto ingiusto” e parlando di “cattivo giudizio, come al solito”. Sean Spicer, portavoce del comitato nazionale del Gop aggiunge che l’Fbi ha certificato “un indizio certo”, ovvero la mancanza di preparazione della Clinton per guidare il Paese. Da parte della ex first Lady c’è stata una “chiara violazione della legge”, benchè “la questione principale adesso è se sia preparata o meno per fare il presidente degli Stati Uniti: chiaramente la risposta è ‘no'”.
Il caso ‘mailgate’ ha avuto uno strascico polemico la settimana scorsa, quando si è scoperto che la segretaria alla Giustizia, Loretta Lynch, ha avuto un incontro con Bill Clinton in un aeroporto in Arziona. Lynch ha assicurato che nel colloquio con l’ex presidente il caso non è stato affrontato, ma la notizia ha sollevato i sospetti di molti, non solo tra le fila dei Repubblicani. Stasera intanto, Hillary Clinton inizierà ufficilamente la sua campagna elettorale da Charlotte, in Carolina del Nord, stato ostico per i democratici. E dal palco otterrà l’appoggio ufficiale del presidente in carica, Barack Obama. (AGI)