“Io credo che la Chiesa non solo deve chiedere scusa ai gay, ma deve chiedere perdono anche ai poveri, alle donne stuprate, ai bambini sfruttati nel lavoro, deve chiedere scusa di aver benedetto tante armi. I cristiani devono chiedere perdono per aver accompagnato tante scelte sbagliate“.
Così papa Francesco, sul volo di ritorno da Erevan, ha risposto alla domanda se è d’accordo con il cardinale Reinhard Marx che in un convegno internazionale a Dublino ha detto che la Chiesa deve chiedere scusa alla comunità gay.
Invero stupefacente questo papa venuto dalla fine del mondo. Non pago di ave rottamato la dottrina San Paolo (quindi parola di Dio) e i molti Santi che hanno condannato l’omosessualità senza se e senza ma, ha accusato la Chiesa Cattolica di aver cagionato povertà, stupri, sfruttamenti minorili e traffici d’armi.
Amletico dubbio: se la barca di Pietro è un’associazione a delinquere, non sarebbe cosa buona e giusta che il suo “presidente” ne rassegnasse le dimissioni? O, è forse più appagante sputare nel piatto (e sui “sudditi”) dove si mangia e, contemporaneamente ricevere le lodi del mondo?
Gianni Toffali
I gay e la religione cattolica