La Merkel frega Renzi e ci invia un esercito di pakistani

 

di Franco Bechis

Arriva l’amara sorpresa: il muro che per mesi l’Austria aveva minacciato di innalzare al Brennero per bloccare il flusso di immigrati che arrivava dall’Alto Adige, sarebbe servito assai più all’Italia che a Vienna.

Merkel Renzi

Perché mentre anche Matteo Renzi alzava la voce contro le barriere altrui, e Angela Merkel tirava le orecchie all’Italia per la mancanza di hotspot in cui identificare tutti i profughi, Austria e Germania e probabilmente anche la Francia avevano in gran segreto beffato l’Italia, riempendola di immigrati pakistani che avrebbero dovuto identificare ed accogliere loro.

Il cancelliere tedesco, il presidente austriaco e quello francese hanno dunque fatto i furbetti esattamente nello stesso modo per cui avevano messo all’indice l’Italia: non hanno attivato i loro hotspot, non hanno identificato con le impronte digitali gli immigrati che arrivavano lì, e li hanno spediti zitti zitti e anonimamente in Italia, dove nessuno per altro per mesi si era accorto di nulla. A svelare il misfatto è stato con molta cautela nel bel mezzo della campagna elettorale il presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo, Angelo Trovato , chiedendo un passaggio in seduta segreta davanti alla commissione parlamentare di inchiesta “sul sistema di accoglienza, di identificazione ed espulsione, nonché sulle condizioni di trattenimento dei migranti e sulle risorse pubbliche impegnate” presieduta dal Pd Federico Gelli.

Trovato, che è un tecnico, ha prima spiegato che dal primo gennaio ad oggi “ il primo Paese da cui pervengono i richiedenti asilo è il Pakistan, e questo poi ci darà altri problemi, una particolare attenzione che stiamo usando come Commissione”.

immigrati-pakistani

Poi ha svelato: “sul Pakistan, quindi siamo andati a fare un incrocio: mi sono fatto dare i dati degli sbarchi dai colleghi di PS da cui emerge un dato assolutamente interessante: nessun pachistano è sbarcato. Questo significa che, per quanto riguarda la prima etnia d’ingresso in Italia, che sono i pachistani, i canali di ingresso sono ben diversi: o entrano dalle frontiere orientali o probabilmente è tutta gente rigettata da altri Stati in Europa, in cui avevano presentato richiesta d’asilo, o che sono entrati in altri Stati e vengono da noi. Un dato di fatto oggettivo è comunque che dalle analisi del Dipartimento della PS nessun sedicente pachistano è sbarcato; però è la nostra prima etnia. Questo è un elemento che sottopongo ad una riflessione della Commissione; e qui, da tecnico, mi fermo”.

Certo che il tecnico si deve fermare, perché la questione qui diventa di politica estera, e il governo italiano avrebbe tutto il diritto di protestare, visto il trattamento ricevuto fin qui dagli altri paesi europei. Perché quel che con troppa cautela non ha voluto spiegare Trovato in seduta aperta è che gli altri paesi secondo il trattato di Lisbona non possono inviare in Italia i richiedenti asilo non accettati: se identificati debbono restare lì, oppure essere rimpatriati secondo le leggi sulla immigrazione di ciascun paese. Se sono arrivati clandestinamente e non per mare, significa che nessuno ha preso loro le impronte digitali nei paesi dove originariamente si erano presentati, dalla Germania all’Austria alla Francia.

Per altro Trovato oltre alla beffa europea svelata, ha fornito i dati sui profughi arrivati via mare, confermando quello che già si sospettava: profughi non sono, ma in gran parte immigrati economici che dovrebbero essere rimpatriati secondo la legge italiana. Da inizio anno sono state esaminate dall’Italian 40. 699 domande di protezione internazionale. Solo il 4% aveva diritto di asilo come profugo. Per un 13 per cento si è decisa la protezione sussidiaria e per un 18 per cento il buon cuore dell’Italia ha garantito lo status di rifugiato per motivi umanitari. Un altro 5 per cento è scappato dai centri di accoglienza e si è reso irreperibile. Il restante 60 per cento degli immigrati sbarcati non può ottenere in alcun modo lo status di profugo: si tratta di immigrati economici, che per legge sono clandestini e dovrebbero essere rimpatriati nei paesi di origine.

L’IMBECCATA