Gottardo 2016: benedizione interreligiosa lontano dal pubblico

 

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Quante barzellette iniziano con l’elenco di personaggi di diverse nazionalità: un americano, un francese, un italiano… L’elenco dei personaggi che segue non è tratto da una barzelletta e neppure dal programma di una giornata ecumenica di Assisi. Si tratta invece dei ‘ministri di culto’ che hanno ‘benedetto’ il nuovo tunnel del San Gottardo: un ‘prete’ cattolico, una pastora protestante, un rabbino, un imam… Vi era anche un rappresentate nei ‘non credenti’, che ricorda la presenza degli atei voluta da Bendetto XVI alla giornata di Assisi del 2011…

Ha fatto seguito un inquietante spettacolo che in molti giudicano d’ispirazione satanista. Evidentemente le nazioni europee, Svizzera compresa, sono ben lungi da uscire dal tunnel dall’apostasia…

Gottardo 2016: benedizione interreligiosa lontano dal pubblico

La galleria di base del San Gottardo è stata benedetta stamane da un prete cattolico, una pastora, un imam e un rabbino riunitisi nelle viscere del San Gottardo a pochi metri dal tunnel lungo il quale, da dicembre, scorreranno convogli ad oltre 200 km/h.
Circondati da pareti di cemento e illuminati da alcuni riflettori, i quattro religiosi hanno pregato per viaggiatori e per coloro che in futuro lavoreranno nel tunnel. Oltre ai religiosi era presente anche un rappresentante degli atei.

La breve cerimonia si è tenuta lontano dal pubblico e senza accompagnamento musicale. I momenti salienti sono stati ripresi dalle telecamere e verranno mostrati nel corso della kermesse di apertura.

Nel corso della sua preghiera in italiano, la pastora Simona Rauch ha anche ricordato i nove operai deceduti nel cantiere dell’opera. Il rabbino Marcel Yair Ebel e l’imam Bekim Alimi hanno pregato per la sicurezza dei viaggiatori e per una maggiore fraternità tra gli uomini.

A nome di coloro che non si riconoscono in alcuna religione, Pieter Zeilstra dell’Ufficio federale dei trasporti ha colto l’occasione per ricordare che la galleria non avvicinerà solo geograficamente le regioni divise dal massiccio del San Gottardo, ma anche gli uomini di religioni e culture diverse che abitano al di qua e al di là della montagna.   swissinfo.ch