Il Bundestag “deplora gli atti commessi dal governo turco che hanno portato allo sterminio quasi totale degli armeni”. Una riga che scatena una nuova crisi diplomatica tra Berlino e Ankara.
Alla vigilia dell’approvazione da parte del Parlamento tedesco della risoluzione che condanna il genocidio degli armeni, Presidente e governo turco minacciano conseguenze nei rapporti bilaterali.
La risposta arriva dal leader, di origine turca, dei Verdi tedeschi: “Quelli che devono preoccuparsi, che devono dimostrare il vero coraggio non sono i membri del Parlamento, noi non saremo in pericolo – dice Cem Ozdemir, Presidente dei Verdi tedeschi – È la gente che vive in Turchia che parla di questo e che qualche volta paga con la propria vita”.
La risoluzione non deve essere interpretata come un tentativo di mettere la Turchia sul banco degli imputati, sostiene la maggioranza delle forze politiche tedesche. Ma in Germania, la comunità turca protesta: “Noi non abbiamo ucciso nessuno, abbiamo solo difeso il nostro Paese”, sostiene una giovane residente di Berlino di origine turca.
Gli armeni sostengono che 1,5 milioni di persone siano state uccise in maniera sistematica all’inizio del Novecento. Numerosi storici e più di venti Paesi, fra cui la Francia, l’Italia e la Russia, hanno riconosciuto il genocidio armeno. EURONEWS