Bergoglio ai diaconi: “non scimmiottare i preti”

 

Servire senza tornaconto. Papa Francesco celebra la messa in piazza San Pietro in occasione del Giubileo dei diaconi e ricorda quale deve essere la loro funzione: “Il servitore sa aprire le porte del suo tempo e dei suoi spazi a chi gli sta vicino e anche a chi bussa fuori orario, a costo di interrompere qualcosa che gli piace o il riposo che si merita. Così, cari diaconi, vivendo nella disponibilità, il vostro servizio sarà privo di ogni tornaconto ed evangelicamente fecondo“. L’invito del Papa ai diaconi è a “non scimmiottare i preti“.

Papa Francesco confessa: “Mi fa male al cuore quando vedo l’orario nelle parrocchie. Poi, dopo una certa ora, non c’è prete, porta aperta o laico che riceva la gente. Trascurare gli orari, avere questo coraggio!”. Prendendo spunto dal Vangelo di Matteo, il Papa indica la strada dalla quale cominciare per diventare ‘servi buoni e fedeli’.

“Come primo passo – avverte il Pontefice – siamo invitati a vivere la disponibilità. Il servitore ogni giorno impara a distaccarsi dal disporre tutto per sé e dal disporre di sé come vuole. Si allena ogni mattina a donare la vita, a pensare che ogni giorno non sarà suo, ma sarà da vivere come una consegna di sé. Chi serve, infatti, non è un custode geloso del proprio tempo, anzi rinuncia ad essere il padrone della propria giornata. Sa che il tempo che vive non gli appartiene, ma è un dono che riceve da Dio per offrirlo a sua volta: solo così porterà veramente frutto”.

“Chi serve – avverte ancora Bergoglio – non è schiavo dell’agenda che stabilisce, ma, docile di cuore, è disponibile al non programmato: pronto per il fratello e aperto all’imprevisto, che non manca mai e spesso è la sorpresa quotidiana di Dio”.

Il Papa, celebrando la messa per il Giubileo dei diaconi, ricorda “i tratti miti e umili del servizio cristiano, che è imitare Dio servendo gli altri: accogliendoli con amore paziente, comprendendoli senza stancarci, facendoli sentire accolti, a casa, nella comunità ecclesiale, dove non è grande chi comanda, ma chi serve. Così, cari diaconi, nella mitezza, maturerà la vostra vocazione di ministri della carità”. adnkronos