Kenya all’ONU: governo irremovibile, chiuderemo i campi profughi

 

Il Kenya chiuderà i campo profughi di Dadaab e Kakuma, che oggi accolgono quasi 600.000 persone, perlopiù somale, perchè si tratta di una questione di sicurezza nazionale.

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E’ quanto ha ribadito il presidente Uhuru Kenyatta agli inviati del Consiglio di sicurezza dell’Onu ricevuti ieri a Nairobi, all’indomani dell’appello lanciato dal segretario generale dell’Onu Ban Ki-Moon perchè le autorità keniote tornino sui propri passi.

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Secondo quanto riportato oggi dalla stampa keniota, gli inviati Onu, guidati dall’attuale presidente del Consiglio di sicurezza, l’egiziano Abedellatif Aboulatta, hanno definito controproducente la decisione di chiudere i campi, offrendo a Nairobi l’opportunità di definire modalità attraverso cui migliorare la situazione. Ma gli incontri avuti sia con il presidente che con funzionari dei ministeri di Interno ed Esteri non hanno portato risultati.

Secondo quanto riferito da fonti diplomatiche al Saturday Nation, il governo di Nairobi è stato irremovibile, sostenendo anzi che proprio tale decisione spingerà la comunità internazionale a sostenere di più la stabilizzazione della Somalia. Secondo le fonti, infatti, agli occhi delle autorità di Nairobi l’impegno della comunità internazionale a favore della Somalia sarebbe scarso, a scapito della sicurezza regionale. Il presidente avrebbe citato a riguardo la riduzione dei fondi per la missione dell’Unione africana in Somalia(Amisom). (askanews)

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