Al-Banna fondò la Fratellanza Musulmana (di cui oggi grazie al Pdemme, abbiamo pure rappresentanza in parlamento, minuscolo perchè il parlamento è incostituzionale, ndr) che oggi è la più potente organizzazione dell’Egitto, dopo lo stesso governo.
Al-Banna dimostra in modo stringente, logico e inequivocabile che i musulmani devono prendere le armi contro gli infedeli (Noi). Infatti egli dice che: “I versetti del Corano e la Sunna intimano alla gente in generale (con le più eloquenti espressioni e con una esposizione chiarissima) di partecipare alla jihad, alle attività belliche, alle forze armate, e a tutti i sistemi di combattimento di mare e di terra.”
Il fondatore dei Fratelli musulmani, sostiene che tutti i musulmani devono fare la Jihad perchè la jihad è un obbligo stabilito da Allah per ogni musulmano e non può essere ignorato o evitato.
Egli sostiene che Allah ha ascritto enorme importanza alla jihad ed ha predisposto come premio ai martiri e aicombattenti sulla sua via una splendida ricompensa.
Al Banna dice che soltanto chi ha agito in conformità dei martiri e chi ha modellato se stesso come loro nella esecuzione della jihad può unirsi ad essi nella ricompensa.
Aggiunge inoltre, Allah ha specificamente onorato i mujahideen {quelli che si impegnano, in Occidente diremmo gli attivisti della jihad} con indubbie qualità, sia spirituali che pratiche,vantaggiose per loro, sia in questo mondo che nell’altro.
Il loro sangue puro è un simbolo di vittoria in questo mondo e un emblema di successo e felicità nel prossimo.
Quelli che possono solo accampare scuse, tuttavia, sono stati avvisati delle orrende punizioni e Allah li ha definiti con i peggiori epiteti. In questo mondo saranno circondati dal disonore e nel prossimo saranno avvolti dal fuoco da cui non potranno scappare nonostante possano disporre di enormi ricchezze.
Le debolezze di astenersi o di evitare la jihad sono considerate da Allah come uno dei maggiori peccati e uno dei sette peccati che garantiscono il disastro.
L’islam – continua Al Banna – è interessato alla questione della jihad ed alla programmazione ed alla mobilitazione dell’intera umma {la comunità globale dei musulmani} in un unico corpo, che difenda la giusta causa con tutta la sua forza, molto più di qualsiasi altro sistema di vita, antico o moderno, sia religioso che civile.
I versetti del corano e la sunna di Maometto sovrabbondano di tutte queste nobili idee e intimano alla gente in generale (con le più eloquenti espressioni e con una esposizione chiarissima) di partecipare alla jihad, alle attività belliche, alle forze armate, e a tutti i sistemi di combattimento di mare e di terra.
L’artocolo è di Gregory M. Davis autore di: Religion of Peace? Islam’s War Against the World. Gregory M. Davis è produttore/direttore di: Islam: What the West Needs to Know — An Examination of Islam, Violence, and the Fate of the Non-Muslim World
Traduzione dal caro amico Paolo Mantellini che ImolaOggi ricorda con affetto