ROMA – La Regione Lazio ha indetto un concorso specifico per assumere due medici dirigenti di Ostetricia e Ginecologia che applichino la legge 194 sul diritto all’interruzione volontaria di gravidanza. Per la prima volta in Italia un ospedale discrimina i medici obiettori di coscienza, con la scusa di tutelare il servizio e garantire alle donne il rispetto del proprio diritto di abortire.
Per l’ONU l’aborto è infatti un diritto e negarlo sarebbe addidrittura una tortura. L’Onu inserisce l’opposizione all’aborto nell’elenco delle torture
Deontologia: non piu’ “obiezione di coscienza”, ma “rifiuto di prestazione”
Nel frattempo importiamo clandestini perché le culle sono vuote e l’Italia ha problemi demografici.
Il caso. “Nel Lazio – spiega con orgoglio il presidente della Regione Nicola Zingaretti – è stata compiuta una vera e propria rivoluzione. Tenendo conto del numero sempre in aumento degli obiettori di coscienza, abbiamo operato in questi anni per garantire alle donne il diritto di interrompere la gravidanza senza nessun pericolo per la loro salute”. Malgrado la legge sia entrata in vigore nel 1978 e sia stata confermata da due referendum popolari, tuttora esistono problematiche nella sua applicazione.
Pro o contro, l’aborto resta un crimine contro l’umanità.