Non e’ solo opera di un imparziale algoritmo, ma di un vero e proprio team editoriale la scelta delle notizie che diventano ‘trend’ su Facebook. E’ quanto emerge da un documento riservato, pubblicato dal Guardian, secondo il quale alla selezione delle notizie lavora “24 ore su 24 un team di redattori che può inserire articoli tra i trendind topics (gli argomenti di tendenza, ndr)”.. Lo rivelano documenti interni al gruppo pubblicati dal Guardian. Proprio questa settimana la società è stata accusata di penalizzare le notizie dei giornali conservatori, preferendo quelle liberal e più vicine al partito democratico. Proprio queste pubblicazioni hanno chiesto al Congresso di analizzare la questione.
Per individuare le notizie piu’ trendy, fra le testate quelle italiane, vengono seguite Repubblica, Corriere della Sera, Il Fatto Quotidiano, la Gazzetta, Libero, Mediaset.it, Msn.it, Rai.it, Sky.it, Tiscali e Virgilio
In che modo Facebook decide quale argomento sia più importante di un altro o merita di essere mostrato sul feed? Il documento mostra come ci sia un piccolo gruppo di editor dietro ogni decisione. L’uso dei soli algoritmi era stato eliminato a partire dal 2014 dopo che Facebook era stato fortemente criticato per come aveva raccontato le proteste di Ferguson, Missouri.
Le linee guida mostrano che in ogni fase della scelta e della pubblicazione di una notizia c’è un team ad hoc, che ha il compito di occuparsene. Inoltre per decidere quali siano gli argomenti della giornata Facebook fa riferimento a dieci giornali e siti online: “BBC News, CNN, Fox News, Guardian, NBC News, New York Times, USA Today, Wall Street Journal, Washington Post, Yahoo News o Yahoo”. Almeno cinque di queste fonti devono avere in posizione di rilievo la storia, si legge nel documento.
Il Guardian ricorda come le linee guida siano molto simili a quelle dei media tradizionali, con un manuale per l’impaginazione e lo stile da usare che ricorda quella di Associated Press e un gruppo di fonti (prevantelentemente orientate a sinistra) su cui fare affidamento. Il documento tuttavia crea due problemi al gruppo: da una parte dà un argomento forte ai quotidiani conservatori per dire che la scelta delle notizie è soggettiva e potenzialmente discriminatoria. Dall’altra smentisce le parole del vicepresidente della divisione ricerca, Tom Stocky, che il 9 maggio aveva pubblicato una dichiarazione molto chiara al riguardo: “Non inseriamo le storie in modo artificiale all’interno dei trending topic e non abbiamo formato i nostri revisori a farlo”.Facebook nel frattempo ha inviato al Guardian una seconda lista con mille fonti consultate dal gruppo che contengono media conservatori come Redstate, Breitbart, the Drudge Report e the Daily Caller. Alcuni ex impiegati del social network sostengono che la presenza umana è essenziale per correggere gli errori e le mancanze degli algoritmi. askanews