In piazza Brin “si radunano gruppi di ubriachi” e si spaccia “accanto ai giochi dei bambini”. Una situazione divenuta inaccettabile quella del quartiere Umbertino a La Spezia, contro cui a scendere in campo è stata la comunità islamica locale, grazie all’impegno del marocchino Bouchab Larssaoy, tra i responsabili del centro di preghiera della cittadina ligure.
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“Qui in giro ci sono troppi barboni, troppi stranieri ubriachi – racconta alla Stampa -. Io ho paura anche per i miei quattro figli. Ci vuole una stretta sulla sicurezza, ci vuole più polizia”. E la soluzione, per quanto tampone, l’ha trovata nel “team di aiuto civico e sorveglianza”. Ronde composte da membri della comunità islamica, in pratica. Chiamati a vigilare sulla pacifica convivenza nel quartiere. «Non se ne può più di vedere gente in giro con la lattina o la bottiglie di birra in mano. Anche chi viene a pregare da noi ce lo ha segnalato, lamenta l’insicurezza».
Larssaoy è restio a chiamarle ronde tuttavia e convinto che la strada maestra dovrebbe essere un’altra: un intervento più puntuale delle forze dell’ordine. “Anni fa qui c’era una camionetta della poliia 24 ore su 24”. Ora i tagli hanno fatto il loro. IL GIORNALE
Maria Peralta, la rappresentante della comunità dominicana: «Voi italiani siete troppo tolleranti, persone così violente dalle nostre parti sarebbero già in grossi guai. Qui c’è invece la convinzione che ognuno può far quel che vuole che non gli succederà niente».
Pensa un pò che se a fare le ronde fossero stati dei cittadini italiani,sarebbero stati immediatamente apostrofati come razzisti,fascisti,leghisti ecc.;la magistratura sarebbe intervenuta e ci sarebbero state interrogazioni parlamentari e cortei contro”xenofobia,fascismo e razzismo”;però se lo fanno cittadini stranieri islamici,allora è tutto OK!