Il Prodotto Interno Lordo dell’Italia dovrebbe crescere dell’1,1% nel 2016 (a fronte del +1,4% atteso nell’inverno scorso) e dell’1,3% nel 2017, dopo aver registrato un progresso dello 0,8% nel 2015. Lo prevede la Commissione Europea, nelle Previsioni economiche di primavera, diffuse oggi a Bruxelles.
La ripresa è sostenuta da fattori esterni positivi, come l’euro debole e i prezzi del petrolio bassi. Tuttavia, nel corso del 2015 il ritmo della crescita è calato, con il risultato di minore effetto di trascinamento per il 2016. Ciò, insieme a un ulteriore rallentamento nel commercio globale, spiega la revisione al ribasso della crescita attesa del Pil, rispetto alle previsioni invernali.
Il deficit pubblico dell’Italia è atteso al 2,4% del Pil nel 2016, dal 2,6% del 2015, e all’1,9% nel 2017, prevede la Commissione Europea. Il calo “marginale” del deficit è dovuto alla natura “espansiva” della Legge di Stabilità 2016. Come risultato, il saldo strutturale di bilancio è atteso in peggioramento di oltre mezzo punto percentuale di Pil nel 2016 (da -1% del Pil potenziale nel 2015 a -1,7% nel 2016 e nel 2017).
“Stiamo discutendo con le autorità italiane – afferma il commissario europeo agli Affari Economici Pierre Moscovici, in conferenza stampa a Bruxelles – la possibilità di garantire la flessibilità come prevista dal patto di stabilità. E’ un lavoro tuttora in corso. Abbiamo molti contatti con il governo italiano: ho incontrato il ministro Pier Carlo Padoan più di dieci volte”, cosa che “indica che poniamo molta attenzione alla situazione dell’Italia e che stiamo cercando di trovare dei punti in comune (o un punto di incontro o un terreno comune; il commissario ha usato l’espressione inglese ‘common grounds’, ndr)”. ADNKRONOS