Un medico del Belpaese, over 50 può arrivare a svolgere 5 turni notturni al mese nelle regioni meridionali. Se vive al nord, la media si ferma a 3. Gestisce circa 50 pazienti per ogni turno di notte, ma può arrivare a 200 e oltre, specie se lavora nel nord-ovest. E’ questo il quadro allarmante denunciato dalla ricerca Anaao Assomed nell’indagine appena conclusa su un campione di oltre 1000 camici bianchi, che fotografa una situazione di rischio e di fatica, in cui il medico vive ogni giorno e ogni notte nell’esercizio della professione.
Secondo il piu’ rappresentativo dei sindacati dei medici pubblici, queste sono le conseguenze di anni di definanziamento della sanità, di blocco del turn-over, di taglio dei posti letto: “quello che più preoccupa è toccare con mano il livello di in-sicurezza che deriva dai provvedimenti scellerati”. Dall’indagine è infatti emersa prepotente la scarsa considerazione delle strutture aziendali per la gestione del rischio clinico: “Avere in affidamento oltre 100 pazienti per turno di guardia, con punte superiori ai 200, non può che diminuire la sicurezza delle cure, – si legge dall’indagine- il rischio sia per il medico che per il paziente, mettendo a repentaglio anche la qualità dell’assistenza”.
Numeri preoccupanti anche quelli che si riferiscono ai posti letto. I tassi di occupazione sono elevatissimi (nel 92% delle risposte) e l’appoggio del paziente in setting non appropriati è oramai un dato strutturale ( rilevato nel 73% delle risposte). (ANSA).