Il consiglio presidenziale libico guidato da Fayez al Sarraj chiede alle forze di Khalifa Haftar e a quelle di Misurata di interrompere l’avanzata anti-Isis verso Sirte, “fino a quando non verrà nominato un comando congiunto per l’offensiva”. Il consiglio ammonisce in un comunicato che ogni infrazione verrà considerata una violazione delle leggi militari, e invita a non usare la lotta al terrorismo per ottenere profitti personali.
IL consiglio presidenziale esprime inoltre la propria preoccupazione sul fatto che la battaglia per liberare Sirte dall’Isis si risolva in un conflitto armato tra le fazioni in campo, i militari di Haftar e le milizie di Misurata (divise da un’aspra rivalità, ndr), che potrebbe “trascinare il Paese in una guerra civile” di cui l’unico beneficiario sarebbe proprio l’Isis.
L’esercito libico fedele al generale Haftar ha battezzato l’annunciata offensiva contro l’Isis a Sirte come una storica battaglia contro gli italiani nel 1915. I militari hanno denominato l’operazione “Qurdabiya 2”, in riferimento a uno dei due scontri nell’area di Sirte nel corso del conflitto del 1915, che si risolse in una disfatta per gli italiani.
I media libici, tra i quali Libya Herald, sottolineano che si trattò di “una delle poche occasioni nelle quali i libici della Tripolitania, della Cirenaica e del Fezzan combatterono uniti contro gli italiani”. ANSAMED