27 APR – Con soli 4 voti contrari fra i socialdemocratici e il compatto sostegno dei popolari, il parlamento austriaco ha approvato la legge che inasprisce il diritto d’asilo. Tra le misure spicca quella che prevede la dichiarazione di stato d’emergenza quando l’ordine pubblico e la difesa della sicurezza non possono essere più garantite a causa di un alto flusso di profughi. In questo caso a nessun migrante viene più permesso l’ingresso, le richieste di asilo possono essere rifiutate ai confini e i profughi rispediti in Paesi confinanti considerati sicuri. ansa
“Non possiamo accogliere tutte le miserie del mondo”, aveva spiegato il ministro dell’Interno Wolfgang Sobotka, assicurando che Vienna non agirà “per piacere”, “ma perché gli altri paesi non stanno facendo il loro lavoro” sul controlli dei migranti. Il progetto di legge adottato dal Parlamento prevede, in particolare, che la richiesta di un richiedente asilo per avviare la procedura potrà essere rifiutata già al confine e il migrante rispedito nello stato confinante. Saranno contemplate eccezioni solo per coloro che hanno parenti stretti residenti in Austria o per coloro che rischiano torture o trattamenti disumani nei paesi in cui verranno rinviati. Per congedare il decreto in tempi rapidi è stata prevista la procedura d’urgenza, senza perizie di esperti esterni.
La grande coalizione (tra socialdemocratici e popolari) al governo in Austria ha stabilito che quest’anno non potranno essere accolti più di 37.500 rifugiati, dopo che l’anno scorso ne era stato accolto un numero record di 90.000. Questa politica – scrive il quotidiano tedesco di Welt – avrà certamente ripercussione sulla libertà di viaggio all’interno dell’Ue: al Brennero, principale valico tra Austria e Italia, si tornerà con tutta probabilità ad introdurre i controlli di frontiera. askanews