Profughi in cattedra, la protesta della Lega: “Erano veramente profughi?”
La Lega Nord interviene sulla notizia che alcuni stranieri ospitati a Cesenatico all’hotel Splendid dalla cooperativa CAD siano “divenuti insegnanti per un giorno di una materia specialissima”, incontrando diverse classi dell’Istituto Agrario di Cesena.
Protesta il consigliere regionale della Lega Nord, Massimiliano Pompignoli: “L’iniziativa desta perplessità per una molteplice serie di fattori: “In primo luogo, il lungo soggiorno di questi stranieri richiedenti asilo è stato segnato da episodi di una certa gravità, solo per fare qualche esempio: alcuni di loro sarebbero stati trovati dalla polizia municipale a vendere merce abusiva in spiaggia, altri sarebbero stati segnalati per possesso e spaccio di sostanze nelle vicinanze dei Giardini a mare, in un blitz fatto dalla polizia nell’hotel di Cesenatico si sarebbero rinvenuti, secondo notizie stampa del 27 agosto 2015, hashish, altre sostanze e un ingente somma di denaro, il mediatore culturale senegalese, dipendente della CAD, che avrebbe dovuto assistere questi stranieri, è stato denunciato per spaccio di droga e poi sospeso dalla cooperativa, un giovane del Gambia sarebbe stato denunciato per molestia, disturbo alle persone, ingiurie e minacce commessi nei confronti della cuoca che prepara i pasti per gli stranieri ospitati nell’hotel, un nigeriano, dopo un diverbio, avrebbe colpito un altro straniero ospitato nell’hotel con un oggetto contundente e sarebbe stato denunciato per il reato di lesioni personali aggravate”.
“Non si comprende a che titolo questi stranieri siano stati chiamati a dissertare in un istituto scolastico e non è chiaro se abbiano millantato uno status di profugo a cui ancora non hanno diritto, senza che si potesse verificare la veridicità dei loro racconti e che gli attori di questo ‘specialissimo insegnamento’ non fossero gli stessi che, magari, sono stati coinvolti in qualcuno dei reati o degli episodi citati”.
Di qui, la presentazione di un’interrogazione per sapere, tra l’altro, chi abbia organizzato e progettato questi incontri, quale sia l’attuale status di ognuno degli stranieri che ‘sono diventati insegnanti per un giorno’ e chi abbia verificato e accertato che i racconti e le dichiarazioni rese di fronte agli studenti fossero attendibili e veritiere, visto che non è pensabile che chiunque possa “salire in cattedra” in una scuola e dire qualunque cosa, magari strumentalmente apprestata per legittimare la presenza in Italia di stranieri che non hanno ancora ottenuto lo status di profugo o a cui, addirittura, è stato negato”.