Venezia, 22 apr. – I soldi inviati in patria dagli immigrati rappresentano un contributo significativo dato allo sviluppo dei paesi d’origine: basti pensare che dall’Italia vengono inviati ogni anno oltre 5 miliardi di euro, circa il doppio rispetto agli aiuti pubblici destinati dal nostro paese per lo sviluppo dei paesi poveri. A fare il punto sulla situazione, analizzando i dati forniti dalla Banca d’Italia, con particolare attenzione alle province del Triveneto, la fondazione Leone Moressa: nel 2015 sono stati inviati 550 milioni di euro dal Nord Est, in leggero calo rispetto all’anno precedente. Venezia e Verona in pole. Dal Veneto sono partiti complessivamente 411 milioni di euro nel 2015: non a caso, infatti, ben cinque province venete risultano tra le prime 20 a livello nazionale. Da Trento e Bolzano sono stati inviati quasi 63 milioni, mentre poco meno di 76 milioni sono partiti dal Friuli Venezia Giulia.
L’andamento negli ultimi 5 anni ha risentito quasi ovunque della crisi: i flussi dal Nord Est sono diminuiti del 6,7% dal 2010, anche se con un ritmo inferiore rispetto alla media nazionale (-25,4%). Calo dei cinesi, boom del Bangladesh. La comunita’ del Bangladesh si conferma una delle piu’ dinamiche in questo momento nel Nord Est: in Veneto e’ il secondo paese di destinazione dopo la Romania, e negli ultimi cinque anni ha visto un incremento del 30,3%. Anche in Friuli Venezia Giulia l’aumento negli ultimi anni e’ stato del 38,4%, e in Trentino Alto Adige addirittura del 60%. In forte aumento anche altri paesi dell’Asia meridionale come Pakistan, India e Sri Lanka. In forte calo invece le rimesse verso la Cina, fino a pochi anni fa il principale bacino dei flussi monetari. (AGI)