I pessimi rapporti tra Mosca e Kiev si ripercuotono anche sul mercato cinematografico. Ieri sera il presidente ucraino Petro Poroshenko ha firmato una legge, approvata dal Parlamento il 29 marzo, che vieta la distribuzione e la trasmissione di serie televisive e film prodotti da persone e società russe dopo il primo gennaio 2014, l’anno in cui Kiev e Mosca sono finiti ai ferri corti per l’annessione della Crimea e il conflitto nel Donbass.
Il provvedimento, simile a quello già adottato lo scorso anno, bandisce anche film e show successivi al primo agosto 1991 “che glorificano l’operato degli organi di governo” russi. Sotto la mannaia della nuova legge finiscono però anche i nuovi film russi ritenuti critici nei confronti del Cremlino, come ‘Leviathan’ del regista Andrei Zviagintsev. (ANSA).
La Commissione europea ha varato la proposta per l’abolizione della necessità di ottenere un visto per i cittadini ucraini che intendono recarsi nell’Ue. La proposta deve essere ora esaminata e approvata dal Consiglio Ue e dall’Europarlamento. Quando questi passaggi saranno completati, i cittadini ucraini in possesso di passaporto biometrico potranno entrare e muoversi nell’area Schengen per 90 giorni senza bisogno di ottenere preventivamente un visto.
Il commissario per gli affari interni Dimitris Avramopoulos, il quale ha lanciato la proposta di abolizione dei visti dopo la valutazione positiva fatta dalla Commissione lo scorso dicembre, ha espresso soddisfazione per il fatto che il governo di Kiev è riuscito a raggiungere tutti gli obiettivi necessari per arrivare a questa decisione, in particolare nel campo della riforma della giustizia e del rispetto dei diritti civili. (ANSA).