Un nuovo video dell’Isis dalla Libia mostra l’uccisione con pistole e coltelli di un gruppo di cristiani copti etiopi. Nelle immagini si vedono combattenti dello Stato islamico con i passamontagna neri e giubbotti esplosivi da kamikaze addosso. Le vittime vengono portate su una spiaggia, come già nel video di gennaio che mostrava l’uccisione di 21 cristiani egiziani immigrati in Libia, e fatti inginocchiare. Le esecuzioni avvengono con coltelli e pistole automatiche.
Ma questa volta l’Isis non punta solo a creare orrore e terrore con le immagini finali del video, lungo 29 minuti, ma anche a giustificare i suoi atti criminali dal punto di vista religioso teologico. Una lunghissima introduzione ripercorre la storia dell’islam nella versione integralista salafita (salaf erano i primi seguaci di Maometto) e cita numerosi passi del Corano, a partire dalla Surat al-Tawad, per dare un fondamento religioso alla guerra contro le altri fedi: «Combatterai contro chi non crede in Allah fino all’ultimo giorno…».