Chiusura definitiva del capitolo sulle nuove moschee e i nuovi luoghi di culto a Milano. La saracinesca viene abbassata dall’assessore alle politiche sociali Pierfrancesco Majorino, che aveva fortemente voluto un bando contrastato in tutti i modi dal centrodestra, anche con una legge regionale “ad hoc” varata dopo la pubblicazione del bando da parte del comune, ma prima dell’assegnazione delle aree.
Dalla verifica del casellario giudiziale del vincitore dell’area dell’ex Palasharp (“Fondazione Associazione Islamica di Milano”), è emerso che mancano alcuni requisiti previsti e richiesti dal bando. Così Majorino in una nota ufficiale. Di conseguenza il comune ha avviato il procedimento in autotutela per annullare l’assegnazione di immobili per la realizzazione dei luoghi di culto. “C’è un fatto ineludibile: per una questione di rispetto delle regole, il comune attualmente non è in grado di provvedere né all’assegnazione dell’immobile di via Esterle, né all’assegnazione delle aree di via Sant’Elia e via Marignano”, dichiara Majorino.
“Personalmente sono dispiaciuto della cosa – continua l’assessore – perché ritengo il progetto presentato dall’Associazione Islamica di Milano serio, innovativo e molto bello. Scaduti i termini della procedura di autotutela l’amministrazione comunale potrà procedere all’assegnazione”.
Assegnazione che poi non sarà comunque sufficiente, sulla base della legge regionale ormai in vigore: “Il consiglio comunale dovrà infatti licenziare un ‘piano’ – spiega ancora Majorino – finalizzato alla identificazione delle aree idonee alla realizzazione di luoghi di culto. Credo che questi mesi servano a tutti da lezione. Abbiamo infatti visto una regione totalmente e follemente ostile nel garantire il diritto di culto; un nostro tentativo che imposta correttamente il percorso, ma che non arriva ad ottenere il risultato desiderato nei tempi prospettati; un mondo musulmano che al suo interno appare molto diviso“.