Washington – Chiamato ad indicare quale sia stato il suo “più grande errore” negli 8 anni trascorsi alla Casa Bianca, Barack Obama non ha dubbi: “Non aver avuto un piano per cosa fare in Libia” dopo l’attacco con le forze Nato nel 2011 che portò alla caduta di Muammar Gheddafi e al caos successivo in cui ha trovato terreno fertile Isis.
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In uno stralcio dell’intervista concessa alla rete conservatrice e a lui più ostile, la Fox News di Rupert Murdoch, Obama difende in sé l’intervento (cui peraltro fu spinto, riluttante – alla Casa Bianca venne coniata l’espressione “leading from behind”, “guidare da dietro le quinte” – dalle insistenze dell’allora presidente francese Nicolas Sarkozy e del premier britannico David Cameron).
“Era la cosa giusta da fare” dice Obama, contraddicendo quanto affermato appena lo scorso mese in una lunga intervista sulla “Dottrina Obama” in politica estera a The Atlantic in cui sostenne che fu “un errore” intervenire in Libia. Obama disse che “aveva sbagliato ad avere troppa fiducia nel fatto che gli europei (il riferimento è a Sarkozy e Cameron, ndr), vista la vicinanza con la Libia, si sarebbero impegnati di più nel cosa fare dopo” i raid e la caduta del regime nel Paese che invece venne abbandonato a sé stesso. (AGI)