Esistono ancora grandi ‘opportunità’ per aumentare la concorrenza nei Paesi sviluppati. In Italia, Francia, Germania, ma anche in Giappone e Canada, sussistono “significative e piuttosto stabili” barriere all’entrata nel commercio al dettaglio e nei servizi professionali che potrebbero essere rimosse, contribuendo a una maggiore crescita e occupazione. Lo sottolinea il Fondo Monetario Internazionale che nel capitolo, appena pubblicato, del World Economic Outlook dedicato alle riforme dei mercati e dei prodotti sottolinea che “per molte economie avanzate questo è un periodo opportuno per spingere ulteriori riforme: c’è un forte bisogno e un sostanziale spazio per le riforme, il panorama politico è favorevole e tali riforme possonmo aumentare il prodotto potenziale e i livelli di occupazione nel medio periodo”.
Anche se negli ultimi vent’anni le principali economie hanno messo a segno importanti avanzamenti sulle riforme, “esistono opportunità – sottolineano gli economisti di Washington – per rafforzare ulteriormente la concorrenza nei settori di beni non commerciabili, inclusi alcuni segmenti dei settori a rete, e anche nel commercio al dettaglio e nei servizi professionali dove barriere all’entrata significative e abbastanza stabili restano in alcuni Paesi, ad esempio Canada, Francia, Germania, Italia e Giappone. Anche le riforme – si legge ancora – dei sistemi di protezione dell’occupazione potrebbero aumentare la produttività stimolando la riallocazioen delle risorse tra aziende e settori”.
Le riforme strutturali restano, comunque, secondo gli economisti del Fondo Monetario, la strada maestra da seguire per rilanciare la crescita. “La continua debolezza della crescita e il ridursi dello spazio macroeconomico in molte economie avanzate – si legge nel documento – ha portato i decisori politici a porre enfasi sulle riforme strutturali. Ai primi posti nelle agende ci sono alcune riforme progettate per rafforzare il funzionamento dei mercati del lavoro e dei prodotti, inclusi, a seconda delle specifiche circostanze dei singoli Paesi, la riduzione delle barriere all’entrata nei settori dei servizi, il rafforzamento delle politiche attive del lavoro e la revisione dei sussidi per la disoccupazione, la razionalizzazione e l’armonizzazione delle leggi per la protezione dell’occupazione per i lavoratori permanenti e temporanei, il taglio delle tasse sul lavoro e l’attuazione di politiche mirate per aumentare la partecipazione dei giovani al mercato del lavoro”.
Secondo il Fmi tali rifortme “hanno il potenziale per aumentare la crescita e i posti di lavoro in molti Paesi avanzati nel medio periodo e richiedono dunque ulteriori sforzi. Ad ogni modo il loro contributo nel breve termine sarà probabilmente modesto perchè ci vuole tempo per la materializzazione dei benefici, in particolare dove le condizioni economiche permangono deboli”. ASKANEWS
Il FMI è la cupola della mafia mondiale, un’organizzazione a delinquere finalizzata alla corruzione dei governi per poi trascinare le nazioni nell’abisso dello strozzinaggio.
Visto le distruzioni portate da questi parassiti d’alto bordo, le morti, la povertà di intere nazioni, credo che questi strozzini andrebbero impiccati, sarebbe la giusta pena del contrappasso.