Da sabato 19 marzo il governo del Marocco ha chiesto alle linee aeree nazionali di non percorrere più le stesse rotte per raggiungere il paese. A tutti è stato chiesto di evitare quando possibile il sorvolo dei principali paesi europei, cercando di scegliere vie che passassero sul mare e piuttosto attraversassero altri paesi arabi (come Tunisia e Algeria). Tutto veniva da una segnalazione dei servizi segreti marocchini su imminenti attentati dell’Isis con il rischio perfino che si tentasse di sabotare una centrale nucleare belga.
L’allarme è stato trasmesso ai governi occidentali, che sembrano averlo ignorato, salvo poi mettere in sicurezza le centrali dopo gli attentati all’aeroporto e alla metro di Bruxelles. E’ un episodio che racconta bene come l’attività di intelligence sia la sola risorsa che abbiamo nella guerra con l’Isis, e andrebbe presa meno sottogamba. Ad esempio evitando di distruggere quello che funziona e di mettere come vorrebbe fare Matteo Renzi in posti sensibili in questo settore vecchi amici alla Marco Carrai, che hanno esperienza praticamente nulla.
Franco Bechis
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